sabato 3 novembre 2012

KsLT 27

L’altro ieri, è partito Renato Nicolini e ho perso un po’ di tempo a leggere i necrologi. Io l’ho incrociato tra il 1974 e il ‘75 più volte; mi sono interessato alla sua attività d’assessore, nel periodo «romano». Era un mito tra gli studenti del primo anno d’Architettura a Valle Giulia e riusciva a comunicare con tutti. Ho frequentato pochissimo l’Estate Romana, evitando in particolare gli appuntamenti più affollati. Nel decennio seguente scoprii che aveva delle qualità anche come architetto. (Lo commemorerà Alessandro Anselmi: il miglior architetto rimasto ai romani – loro però, l’ignorano).
Una persona del genere da noi, un Renato Nicolini ad Avezzano? No, sicuramente.
Le corazzate dominanti le acque della politica nazionale e delle grandi città (Dc, Pci), lasciavano spazio anche alle persone migliori. Non si curavano troppo se le idee d’alcuni personaggi non collimassero alla perfezione con quelle del partito. Da noi, tutto era annegato nel clientelismo e nel nepotismo: ai nostri giorni più di allora. Tutti sono nella condizione di crescere ma nessuno può svettare sugli altri, altrimenti rischia di rimanere fuori del gioco.
Non ci voleva molto, all’epoca, a piazzare una biblioteca in un quartiere periferico di 100mila abitanti. Ce ne voleva molto di più per sistemarne due in due grossi quartieri periferici. (Nessuno conosceva come lui la città, da riuscire a piazzare eventi e strutture nel posto giusto). E’ finito tutto questo dopo Nicolini, a Roma e in Italia.
Negli anni Settanta era normale interessarsi di quello che avveniva in campo artistico (teatro, cinema, musica, pittura, danza, letteratura, fumetto, ecc.), ma nessuno ne sapeva quanto Renato Nicolini. Contando il numero di direttori artistici presenti da noi – un terzo di un quartiere di Roma –, non ci bastano le mani eppure non riusciamo ad attrarre gente dal comprensorio con la nostra proposta culturale. E’ gente che lavoricchia in ambiti ristretti e conosce qualcosa dell’Italia giusto per sentito dire, mentre ignora ciò che avviene a livello internazionale e ha un’idea molto interessata della situazione locale e regionale. (Mi mancherà Nicolini, per tutto questo).
[Mi sarà difficile continuare a pubblicare queste vecchie cose, tra
qualche settimana; dovrei stare fermo un mesetto o poco più].

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