Il
web ha prodotto poco per queste Regionali, è stata l’occasione per mettersi in
mostra, per quei pochi giornalisti decenti che abbiamo. La campagna elettorale
è stata interessante per la partecipazione di leader nazionali, che però l’ha anche appesantita – nel senso che
quelli del posto non si sono granché sforzati nel pensare soluzioni da mettere
in pratica entro poco tempo, una volta eletti.
A
un certo punto qualcuno mi ha chiesto: «Chi l’ha sparata più grossa?». Ci ho
pensato un bel po’; è questa secondo me, espressa nella nostra regione: «I
cittadini – ha spiegato Salvini – mi chiedono più sanità, più strade, più
lavoro e più sicurezza. Con al governo la Lega gli ospedali si aprono e non si chiudono,
le strade invece di dimenticarle le sistemiamo», in «AbruzzoWeb» 21 gennaio
2019. (Ne ho già utilizzato un frammento).
Ebbene,
sono quattrini buttati al vento un qualsiasi altro ospedale nella Penisola, considerando
che la popolazione diminuirà ancora nei prossimi trent’anni. In Abruzzo, abbiamo assistito negli ultimi lustri a
diverse chiusure di reparti. (In breve: non si può tenere aperta per un paio
d’ore, per cinque giorni a settimana una sala operatoria). Bisognava ripensare,
ristrutturare con decisione la rete ospedaliera venti, trent’anni fa soprattutto
nelle regioni in cui la popolazione è dispersa
come l’Abruzzo. (Aggiungo a questo l’italiano su cinque che non può accedere
alle cure per motivi economici).