Un conto è
parlare di certi argomenti passeggiando o stando seduti al bar, un altro è in
questa sede con persone che non mi conoscono e sono costrette a riferirsi solo
a quello che pubblico. Scrivo qualcosa sulla vicenda dello spostamento del
mercato settimanale; secondo me andava bene qualsiasi posto: tutto, per niente,
in parte al centro, bastava che si lasciassero i tre metri e rotti per i mezzi
dei vigili del Fuoco. (Avevo
dimenticato di aggiungere: il primo che capita). La proposta di Responsabilità
Civica (Aratari, Dominici, Pierleoni, Ridolfi) sembra ispirata da ciò che ho
ripetuto più volte in precedenza. Essa è per prima cosa un progetto – nero su
bianco –, non un mero opporsi e tutto ciò è senz’altro positivo; è anche diverso
dal reclamare genericamente un posto per un’attività – dove per luogo s’intende
il centro-centro. A me però, non è mai saltato in mente di chiudere via XX
Settembre, la SR 5, l’arteria più
trafficata della città per nove, dieci ore una volta alla settimana.
Io ho solo
parlato di quei tre metri e rotti più l’ingombro di uno stallo, mentre nel caso
di cui mi hanno chiesto di scribacchiare qualcosa, rientra anche dell’altro: le
esigenze degli ambulanti fatte
proprie da chi, invece, è un amministratore.
(Oltre a richiedere la vicinanza dell’area del mercato settimanale a negozi e
bar, perché non aggiungere una chiesa del Quattrocento, una ruota panoramica e una
villa palladiana?).
Si è
ripetuta – in tale occasione – la vicenda dell’anello a senso unico poi rimosso:
esso era comodo per chiunque avesse dovuto semplicemente aggirare Avezzano.
(Erano numerosi, non pochi). Vinse allora la democrazia d’accordo ma anche il
provincialismo, la città barricata nel perimetro del Quadrilatero.
Spero che
nei prossimi trenta giorni, si giunga a una soluzione per accontentare le due
parti principali (Amministrazione comunale, ambulanti). Insisto, bisogna
lavorare di rolletta più che tirar fuori amenità come «storico mercato».