(À
rebours). Tanto rumore per nulla? Riavvolgo giusto il nastro della vicenda
«piste ciclabili».
Roberto Verdecchia ha parlato di «opere
effimere, anche per come realizzate,
quali la pista ciclabile», il 10 agosto 2018 (MarsicaLive), grassetto mio.
Le piste ciclabili secondo Alessandro
Tursi (progettista) sono: «interventi
reversibili, che non stravolgono il centro perché non in cemento», il 23
luglio 2018 (MarsicaWeb), grassetto
mio.
Sfogliando il quotidiano regionale si
leggeva di un incontro al Comune; il pezzo conteneva questo frammento
attribuito al sindaco: «La pista [ciclabile] ha un impatto leggero, se non va si può cambiare», grassetto mio. (M.
Sbardella, De Angelis: ecco la città giardino. Ma i negozianti vogliono le
auto, in «Il Centro» 14 giugno 2018).
Lo stesso sindaco Gabriele De Angelis
affermava: «se non dovesse funzionare potremo sempre apportare degli aggiustamenti dopo un primo periodo di
sperimentazione», il 14 giugno 2018 (AvezzanoInforma),
grassetto mio.
Io ho pubblicato: «Non è sembrato
chiaro dall’incontro, almeno al sottoscritto, se un tale cambiamento è destinato
a durare», 26 maggio 2018. Avevo appuntato a matita, dopo l’intervento del
sindaco durante la presentazione del progetto: «pista sperimentale – poi la tolgo»,
24 maggio 2018.
Domanda: come finirà? Ci sono voluti numerosi anni (anche una legge), per realizzare
finalmente gli scivoli per i disabili – di là della loro qualità –, spero fortemente
che questa sia la volta buona anche per le piste ciclabili, con tutti i loro
difetti, e per l’isola pedonale – anche di soli cinquanta metri su centinaia di
chilometri di strade comunali. (Immagino che alle prossime Amministrative si
presenterà qualcuno deciso a spazzar via tutto ciò – rimettere indietro le
lancette della storia è una specialità avezzanese). Spero che Avezzano riprenda
a somigliare alle altre città italiane e non solo, com’è già successo tra gli
anni Dieci e i Sessanta del secolo scorso.
Io
ero partito
così su questa lunga serie dedicata a piste ciclabili e isola pedonale, il 31
luglio, «Mi
si chiederà: non avete problemi di disoccupazione, emorragia di giovani
laureati, non v’impensierisce minimamente, il seppur trascurabile calo di
popolazione registrato anche nell’anno scorso?». Consoliamoci, sono messi come noi anche nel
resto dell’Italia. (Vi mollo per almeno
una settimana – s.c. anche in questo caso).