sabato 30 marzo 2019

Radio Chat 5

Più di uno ha notato che si sta parlando in maniera eccessiva circa l’avvio dei lavori per l’ultima tranche del restyling in piazza Risorgimento. Non ne ho una minima idea di tutto ciò: è un fatto certo inconsueto.
Ci ha messo del suo il Comune ma anche moltissimi cittadini hanno svolto la loro parte. Penso che dipenda soprattutto dalla scarsa abitudine a trovarsi di fronte a dei lavori in giro per Avezzano. (Hanno almeno sonnecchiato le amministrazioni comunali degli ultimi lustri).
Uno dei miei ricordi più vivi è legato alla metanizzazione della città: durò certo più di quarantacinque giorni – vi era anche meno automobili, a dirla tutta. Non ricordo un periodo altrettanto lungo con le strade sventrate. (L’istallazione della fibra ottica è stata una passeggiata).

Non riesco proprio a mandar giù che un sindaco – eletto dai cittadini – debba quasi scusarsi per piastrellare cinquanta metri di strada. (Si tratta di rinnovare, adeguare la città, in qualche maniera).

giovedì 28 marzo 2019

dalla periferia

Roba da chiodi – letto questo: «Addio alla plastica monouso: il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva la direttiva che vieta, a partire dal 2021, l’utilizzo di alcuni articoli come piatti, posate, cannucce e bastoncini per palloncini. La direttiva ha ricevuto 560 voti a favore, 35 contrari e 28 astenuti. Tra i partiti italiani, hanno votato sì Pd e M5s, no da Lega e Forza Italia», in S. Rizzuti, L’Ue dice addio alla plastica monouso: dal 2021 aboliti piatti, bicchieri e cannucce, in «FanPage» 27 marzo 2019.

Fino al 30 marzo c’è la rassegna Cinemambiente a Castello Orsini (pomeriggio e sera): buttateci un occhio. Sabato, Earth Hour anche ad Avezzano (20,30-21,30).

lunedì 25 marzo 2019

Radio Bar(i) 18 bis

Riprendo la questione dello spostamento del mercato settimanale. Due sono stati i motivi che hanno ispirato tale spostamento: a) la nuova sistemazione di piazza A. Torlonia, b) i nuovi regolamenti di sicurezza ma non solo. Sono ancora entrambi accettabili, almeno per me. È bene, perciò, riprendere quei due punti di partenza, a distanza di mesi e da parte di tutte gli attori in causa.
Piazza A. Torlonia è rimasta pulita come nei primi giorni dopo l’inaugurazione mentre le vie interessate dal mercato settimanale no. Non costituiscono un grosso problema, le seconde, almeno per me, perché un conto è vedere una busta, un involucro, una scatola abbandonata in un parco o qualsiasi spazio erboso, un altro è incrociare simili oggetti sul marciapiede. (Ripeto: per me; è certo diverso per un residente e in ogni modo rientra nella comune avversione riguardo a mercati, fiere e varie feste).
Bisogna rendersi conto, quanto alle «misure», agli spazi da mantenere sgombri per la circolazione di alcuni mezzi di soccorso – probabilmente girate all’Amministrazione comunale da qualche dirigente o impiegato che a sua volte le ha ricevute da altri – che nel Quadrilatero non vi sono abbastanza spazi, per contenere tutto il mercato settimanale. (Non vi è spazio proprio, probabilmente).

Che fare, nuovamente? Si tratta di andare in giro armati di rolletta e pazienza, come ho già consigliato in alcuni precedenti post. Con la mente sgombra soprattutto: com’erano le città e noi Homo sapiens prima della motorizzazione, del telefono, della raccolta differenziata?

domenica 24 marzo 2019

Radio Bar(i) 18

Ho discusso un po’ su temi del momento, negli ultimi giorni – spostamento del mercato settimanale, presunti danni delle piste ciclabili al commercio fisso. È piaciuto il post dello scorso 20 marzo, aggiungo qualcosa. È difficile quando non impossibile, oggi, giudicare i danni delle seconde in mancanza di studi adeguati. A spanne posso affermare che negli ultimi sei mesi, nessun negozio al centro ha abbassato la saracinesca e perciò non c’entra né le piste ciclabili né tantomeno, il restyling della piazza. Vi è di più. Ai nostri giorni un esercizio può chiudere in un paio di mesi, se le cose vanno male per qualche motivo; i tempi erano più lunghi fino a una quindicina d’anni fa. Tutto questo per dire che è l’esercente, il primo a reagire in vista di una crisi – com’è sempre successo. (Non può permettersi di aspettare le decisioni degli amministratori). Ne deriva, da ciò, che l’unità mostrata in pubblico dalla categoria, nasconde i meriti della maggioranza dei singoli – anche la sciatteria della minoranza.

(Oggi compie cento anni Lawrence Ferlinghetti).

venerdì 22 marzo 2019

GIP 2019

Ieri al solito posto, insieme al caffè, era offerto un piccolo rotolo di carta con stampata una poesia. Ve la giro, l’ha scritta Jessica De Paolis – avrà meno di trent’anni con un nome del genere.

Limpidi e impalpabili | il senso di fiducia e | il candore lieve degli occhi vivi | di chi sa di essere sulla terra | e su questo cielo. || Mai finalmente. || Sempre nuovamente.’.

mercoledì 20 marzo 2019

Wheels Within Wheels

Recentemente è spuntata nuovamente la questione pista ciclabile o no in un incontro in cui il sindaco d’Avezzano, in realtà, ha comunicato alle associazioni dei commercianti, i tempi e i modi per la ristrutturazione del tratto di via C. Corradini rientrante nel progetto di restyling della piazza principale.
Gianni Napoleone: «l’isola pedonale e la pista ciclabile hanno già fatto crollare drasticamente gli incassi delle attività commerciali», in m.s., De Angelis: in centro lavori per 45 giorni e parcheggi in arrivo, in «Il Centro» 15 marzo 2019. (C’entra perciò anche quei cinquanta metri di strada, chiuso al traffico motorizzato).
Provo a inquadrare la questione da un altro punto di vista. Il commercio nel Quadrilatero – in una sua piccola parte, per essere preciso – è reso possibile dall’uso dell’automobile, nell’ultimo mezzo secolo: la città è abbastanza estesa. Lo shopping center funziona industrialmente allo stesso modo, ha in più una maniera diversa di vendere le merci; esso ha vinto rispetto al tradizionale per i prezzi più bassi, l’orario continuato, la mezza apertura nei giorni festivi e altro. (Molti in città pensano di poter «riequilibrare» il commercio al dettaglio rispetto alla Gdo con un maggior numero di parcheggi nel Quadrilatero mentre, a Roma, il governo centrale propone la chiusura nei giorni festivi: sono tentativi entrambi velleitari). Si è trattato di un conflitto durato pochi anni e concluso con l’arrivo, nelle nostre parti, di Ipercoop nel 2008. È perciò ridicolo voler sfidare ancora la grande distribuzione organizzata utilizzando l’automobile: un ipermercato ha senz’altro meno problemi di limiti fisici rispetto alla città storica quanto a parcheggi. È comodo prenderla con il capro espiatorio di turno – le piste ciclabili negli ultimi mesi – e nemmeno pronunciare il nome di questioni più difficili da risolvere come la lenta crescita dell’e-commerce nei confronti del negozio tradizionale (brick & mortar) e la contrazione della popolazione marsicana, destinata a proseguire nei prossimi decenni.
Il sindaco è stato chiaro in quell’occasione: «nulla è stato fatto per andare contro al lavoro dei commercianti», in G. Antenucci, Lavori sul tratto di pedonalizzazione di via Corradini, De Angelis incontra i commercianti del centro, in «MarsicaLive» 14 marzo 2019. È questa la questione cruciale, secondo me. Un conto è il lavoro, un altro ciò che non lo è: la rendita immobiliare, a parlar chiaro.

Bisogna riconoscere che le più che generose iniezioni di denaro pubblico nell’ultimo quarto di secolo dovute a Eventi Estate, feste natalizie, Notte bianca, fiere, vari arredi urbani e restyling, non hanno finora risparmiato – prevedibilmente – la chiusura o lo spostamento altrove di un esercizio. Si è trattato di una linea fallimentare, quella ispirata dalle associazioni di categoria e portata avanti da varie Amministrazioni comunali che però ha condotto alla crescita o allo stallo dei valori immobiliari (prezzo al metro quadrato, affitti), alla presenza di una diminuzione della domanda. (È bene ripetere: in un pezzetto d’Avezzano). L’aggettivo fallimentare è perciò esatto solo ponendosi dalla parte di chi paga l’affitto in centro o del cittadino che vuol mantenere aperti quanti più esercizi possibili in quella zona. È diverso il caso di chi ha acquistato o vuole investire in immobili nel Quadrilatero. (Altro che «centro della città devastato dalla pista ciclabile», a detta di Mario Casale il 3 febbraio 2019).