sabato 29 settembre 2018

A tempo perso...

Se avete mezz’ora che vi avanza… è uscito da poco:

Cosine mie 2

Roba che invece ho disegnato e posso raccontare in qualche maniera. (Me l’hanno richiesto giorni fa). Che cos’era l’annullo filatelico speciale per SITe.it 20 anni e 3 giorni d’informazione (9 settembre 2018)?
È semplice, si trattava di una manifestazione che aveva l’informazione al centro – il ventennale di una testata on-line. Ho preso nove quadrati e li ho variamente collegati. Il primo è una sorta di labirinto; quello finale – ancora nel verso di lettura – è invece un disegno ordinato. Gli altri rappresentano alcune fasi dell’elaborazione di una notizia, un’inchiesta. Il tutto è molto Pop mentre si è abituati ad annulli filatelici che utilizzano comunemente disegni al tratto e ciò disorienta chi osserva il mio. Le cartoline sono successive e rappresentano all’incirca la stessa cosa; la differenza risiede nella persona di una certa età che guida il giovane alle prime armi – si è trattato anche della professione giornalistica.

(Un’altra cosa che ignoravo: «Abruzzo e Basilicata perdono oltre il trenta per cento di chi ogni anno si laurea», in A. Caporale, Italiani del Sud “invasori” al Nord e all’estero. Così scappa il futuro del Mezzogiorno (che si svuota in silenzio), in «IlFattoQuotidiano» 17 settembre 2018).

giovedì 27 settembre 2018

Cosine mie 1

Ho ascoltato critiche generalmente benevole riguardanti la nuova sistemazione della piazza principale, ve ne sono state delle altre cattivelle. Più di una persona che mi conosce da decenni, mi ha chiesto: «Sì, ma come l’avresti fatta?». Ho ricordato che non ero nella condizione di partecipare a un simile concorso, non avendo i titoli per accedervi. E l’amico/a, ripeteva: «Sì, ma come l’avresti fatta?». Io zitto.
Non è solo una questione di titoli ma anche dell’impostazione del problema; da quel poco che ho letto in giro, si trattava di ripercorrere – nell’elaborato – la storia della città. Orbene, nessuno ha scritto una storia decente della città, per cui circola una particolare Vulgata a uso e consumo dell’establishment e appunto, del volgo. Detto chiaro e tondo: m’interessa poco l’elemento terremoto del 1915 come stimolo progettuale; inoltre, Avezzano ha avuto un rapporto non proprio stretto con il lago Fucino, nel corso dei secoli.
Vado al sodo: come avrei impostato un mio progetto? Avrei giocato su alcune rette: 1) la direttrice municipio-stazione ferroviaria, derivante dal Prg del 1916, 2) l’asse principale di piazza Risorgimento, 3) il cardo (per intendersi: via G. Pagani-via don G. Minzoni), 4) il decumano, di epoca romana come il precedente (in breve: via Napoli); avrei scelto l’uno o l’altro per lavorare su linee a 90° (il loro incrocio non forma quattro angoli a 90° da noi). Avrei usato una pietra locale per la pavimentazione e smantellato una buona parte della vasca della fontana – rimasta incompleta dalla nascita. Non ho idea di come avrei disegnato io una (piccola) fontana; l’unica certezza è l’inserimento di una scultura di un certo pregio, d’autore considerando che ad Avezzano non ve ne sono in giro – anche delle dimensioni 60x60, alta 80 centimetri. (La ricostruzione post-terremoto è stata la miglior occasione che si potesse sprecare).
Beh, mi avrebbe mandato a quel paese sia il Comune d’Avezzano sia Fondazione Carispaq, che ha tirato fuori i quattrini.

(PrimaDaNoi ha purtroppo chiuso bottega. È una brutta notizia per l’informazione abruzzese, spero che qualcuno conservi in rete le sue inchieste).

martedì 25 settembre 2018

Heavy Weather +

È andato bene il post precedente, proseguo allargando la prospettiva.
Venerdì 21 settembre, ho notato le prime gocce di pioggia intorno alle 15,30 e ha smesso dopo le 18,30. (Come i tre-quattro giorni precedenti). La famosa manifestazione con Amministrazione comunale, tecnici e un paio di associazioni prevista per le 18, è stata rinviata al venerdì seguente (28 settembre – stesso posto e ora?). La stranezza – per quanto si legge nelle testate in rete – risiede nel fatto che più di uno, si sia presentato in piazza Risorgimento alle 18, fiducioso che l’appuntamento non sarebbe saltato. (C’ero anch’io sotto l’ombrello, ma già sapevo com’era finita). Mi spiego meglio stavolta. Per una simile manifestazione, il service raggiunge il posto stabilito mezz’ora prima e comincia a montare: non c’è molto da lavorarci sopra. Pioveva già da un paio d’ore alle 17,30: chi era tanto scemo da montare un proprio amplificatore e un – altrettanto proprio – pannello luminoso sotto la pioggia battente e tenerli esposti insieme ai cavi elettrici, anche collegati alla rete, per qualche ora alle intemperie?

Orbene, si poteva però accusare l’organizzazione (Comune, Cmsm) di leggerezza, di essere non poco peciona, perché in una simile occasione, è stato spesso comunicato anche un posto alternativo in caso di maltempo. Ciò non è successo; dalla manifestazione rimandata o annullata che dir si vuole, si è passati di colpo nel comunicato alla solfa contro isola pedonale e pista ciclabile – il nocciolo del comunicato non era perciò l’incontro che non c’è stato. (Si è trattato di una oltremodo lunga solfa, rispetto alle poche righe dedicate all’incontro saltato – pubblicata dal Centro il 25 settembre 2018. Vale lo stesso ultimo rigo del post precedente).

lunedì 24 settembre 2018

Heavy Weather

Ho letto una cosa che mi riguarda. Si tratta di un incontro sulle piste ciclabili che non c’è stato – venerdì scorso. (Immagino che quelli del service non abbiano rischiato di montare un pannello luminoso e un amplificatore durante la pioggia. È comprensibile). Sapevo che la manifestazione sarebbe saltata – lo immaginavo, considerando le piogge pomeridiane della settimana scorsa. Ho letto questo: «sono bastate due gocce di pioggia e ribadisco veramente due – alle 18 eravamo lì anche noi e già non pioveva più – che tutto è svanito», in Salta la tavola rotonda sulla mobilità ad Avezzano e i commercianti insorgono: per due gocce d’acqua non si è fatto niente, in «MarsicaLive» 24 settembre 2018. Sono stato da quelle parti dalle 17,50 alle 18,10 e pioveva, poi mi sono spostato sotto i portici; dopo un quarto d’ora sono tornato a casa, ancora sotto l’acqua. Non erano due gocce d’acqua, né lo erano per chi doveva sistemare le sedie e soprattutto per chi doveva montare apparati elettrici.

P.S. complimenti al direttore di MarsicaLive.