«Perché tu no?». La mia
immagine. Esiste una mia immagine pubblica? Una foto almeno – oltre a quella
che campeggia nella testata del blog? Gli altri sono presenti con foto e
interviste. Si stava parlando di alcune tendenze nell’ambiente della «cultura»
locale. Le presunte novità sono determinate dalla foto e dal curriculum di un
autore in un pezzo che annuncia la presentazione di un’opera (romanzo, raccolta
di poesie, cd, saggio, mostra, scultura); è tralasciata la recensione del
prodotto stesso, talvolta.
È cambiato qualcosa
rispetto a trenta o quarant’anni fa? Credo di no. Non ha inciso sui vecchi meccanismi,
la presenza del web: è più agevole inserire a piacere documenti di ogni genere,
questo sì. L’interessato regala il
suo prodotto (libro, catalogo, altro) a un redattore e questo scriverà qualcosa
sulla testata di riferimento. Il curriculum è un’aggiunta inutile e talvolta
dannosa perché di fronte a una laurea o un diploma sono annoverate
partecipazioni a manifestazioni tipo il Festival poetico di Maiano, Fraigas in
lettere o Mostra internazionale di Tinchi. (Non c’è in realtà bisogno del c.v. quando
qualcuno acquista un prodotto da un amico, un parente o un conoscente in un
paese, mentre il «laico» o chi vive fuori da queste montagne spende quattrini
secondo il proprio piacere).
Si è invece ripreso dal
mondo della politica, la falsa intervista: l’artista scrive le domande e le
risposte, poi invia a più di una testata – che pubblica attribuendola a un suo
redattore senza timore d’apparire ridicola.
Personaggi del genere s’infilano
agevolmente in qualche redazione locale per ricoprire il ruolo di alcuni professorucoli del nostro passato:
promuovere le loro opere, smistare il traffico dei «colleghi» locali per costruire
una conventicola con a capo se stessi. Ha una lunga storia, il caravanserraglio
davanti ai nostri occhi.
(Mi prendo un po’ di
vacanza dal blog, giusto per imbroccare qualcosa – da ecologista –, sull’enciclica
Laudato si’. Quasi vent’anni fa se ne
andava Alexander Langer).