mercoledì 30 settembre 2015

black night


Il commento che un amico mi ha girato da Facebook mi ha confermato che tante nostre vicende derivano da questioni culturali. Un semplice esempio.
Ho citato il nostro «abbozzo di Notte bianca» mentre in altra occasione avevo usato: «mezza Notte bianca».
Quanto dura una Notte bianca? Dal tramonto all’alba del giorno seguente; da noi inizia alle 21 e finisce alle 24. Che cosa succede in una Notte bianca? Concerti, conferenze, dibattiti; negozi, locali, teatri, auditorium, biblioteche, musei e gallerie aperte. Restano aperti i negozi e i locali; c’è musica all’aperto ad Avezzano – fino a mezzanotte.
Non è una festa da noi, perché vincolata allo sviluppo dei negozi del centro(Centro) che partecipano. (Il Quadrilatero contiene nemmeno un decimo della popolazione residente in città). È perciò una tristezza.
La Notte bianca è stata inventata nelle grosse città. Tutto qua.

lunedì 28 settembre 2015

Living


Ho segnalato altrove le differenze tra i vari commercianti ed esercenti occultate dietro lo spirito di corpo dominante in quella categoria ed è conveniente ripetermi. Tra chi si lamenta – come categoria – per gli affari che non vanno bene, noi troviamo sia chi ristruttura il locale, si riposiziona sul mercato in qualche modo – in una parola: investe nella propria attività – sia chi evita perfino di tinteggiare di quando in quando il proprio luogo di lavoro. Lo scorso febbraio si è registrata un’altra lamentela – a livello provinciale – legata agli affitti, ritenuti troppo alti. È bene ricordare che tra i numerosi soci c’è anche chi possiede il locale. Non solo, chi si trova in quella condizione dovrebbe far fruttare una mia vecchia dritta: «ogni euro buttato sul centro dal Comune gli si ritorcerà contro». (Tutti felici dopo l’istallazione delle bellurie al centro-centro da parte l’amministrazione comunale, ma dopo qualche mese il proprietario chiede l’aumento). In fine. Il comune spende cifre a molti zeri – soldi pubblici –, tra Eventi Estate, varie manifestazioni natalizie al centro-centro e l’abbozzo di Notte bianca. Tale turbinio di manifestazioni attrae nel Quadrilatero giusto il «turismo povero»; non tutti gli esercenti sono in grado d’intercettarlo, un po’ perché poco attrezzati, un po’ perché è un target diverso da quello prefissato. (Disdegna non a caso i locali chic, l’orda proveniente dalla Piana. Poi però, quegli esercenti si lamentano perché incassano quanto negli altri giorni). Questa differenza di condizione e perciò di vedute, non indica però effervescenza nel settore.
Ciò che conta in realtà è mantenere immutato, alla bisogna, il potere di ricatto nei confronti dell’amministrazione comunale in carica. (Non si spiegano altrimenti richieste bislacche come, tra l’altro: «lavori di urbanizzazione» al centro). I commercianti non hanno fatto altro che impiastricciare il Quadrilatero con le loro pensate. (La riduzione dei marciapiedi è stata invece uno sfregio gratuito). Manca perciò il loro marchio, una loro impronta e tutto ciò proprio per mancanza di elaborazione, di progetto.
L’élite che si è formata al tempo della ricostruzione è mancata di visione, di spessore, perfino di semplici proposte; Avezzano può essere definita come una città in cerca di autore. (La vicenda dell’isola pedonale va inserita in questo quadro). (2/2)

domenica 27 settembre 2015

City


Preferisco prendere alla larga una (classica) questioncella estiva delle mie parti.
Non è raro imbattersi in una città e riconoscere le mani che l’hanno plasmata. Trovi il borgo o la cittadina industriale, quella impostata sulle esigenze degli agricoltori, eccetera.
È difficile classificare Avezzano, per via della sua breve storia e per il ricambio di residenti nell’ultimo secolo. Si ha un’inquadratura eloquente guardandola dall’alto per intero: cemento, cemento e ancora cemento, non di rado sparso a casaccio. È un agglomerato caratterizzato da una crescita lenta ma costante, nell’ultimo tratto della sua storia. Fornisce l’idea di una città ideale per proprietari terrieri e costruttori, nonostante le sue ridottissime dimensioni. (Poteva essere un po’ migliore il centro, ma c’entra anche la classe politica dell’ultimo secolo).
C’è in realtà l’immagine più diffusa e perciò sovrastante: la città dei commercianti. Passeggiando al centro sei portato a procedere in modo ipnotico indefinitamente senza pensare minimamente a sostare un attimo davanti a qualcosa che colpisce la tua attenzione, come dentro un ipermercato. Sembra una sorta di «mangiatoia» dopo l’apertura di nuovi locali negli ultimi due anni: è un peccato veniale, perché ormai le città europee – lungi dall’essere luoghi di produzione –, sono divenute delle zone di consumo. Va aggiunto il passaggio del testimone dalla borghesia industriale illuminata ai parvenu (abbastanza cafoni) d’oggi. (Erano impensabili fino a trent’anni fa gli edifici pacchiani che vediamo erigere – anche le «espressioni culturali» che ci ronzano intorno).
La persistenza, la dominanza di tale immagine è da attribuire all’attivismo dei commercianti dagli anni Novanta. (Anche alla grancassa dei mass media locali). Sono partiti contribuendo ad alcune iniziative di tipo ricreativo – anche imponendo i sindaci da quando c’è la loro elezione diretta –, proseguendo con la strenua opposizione a qualsiasi misura per limitare il numero delle auto in centro (Ztl, isola pedonale), il contrasto agli ipermercati – il primo in particolare – e la vittoria per la progressiva eliminazione dell’anello a senso unico sul bordo del Quadrilatero. La pesante cappa ideologica costruita almeno negli ultimi decenni dalla categoria, ha inciso corposamente sul modo di pensare dei cittadini. Io l’ho trovata devastante: «In uno qualsiasi dei restanti 8143 comuni italiani, basta chiedere il nome della via principale e tutti sono in grado di rispondere. Ad Avezzano no, tu poni una domanda del genere e chiunque dà una risposta sbagliata. (“Via Corradini!”)». (1/2)

venerdì 25 settembre 2015

fixing a hole


Uno dei tanti pezzi letti nel web, in questo mese:
La notizia in realtà non era tanto l’intenzione di «citare in giudizio tutti coloro che gratuitamente e senza prove stanno diffamando in modo irreparabile un intero territorio fatto da imprenditori agricoli che ogni giorno si spaccano la schiena per dare lavoro onesto a migliaia di operai agricoli» da parte di Confagricoltura L’Aquila, quanto un’interrogazione parlamentare – non interessa presentata da chi. (Si dice «bucare» una notizia). L’argomento era il caporalato nel Fucino. (Il sottostante commento della stessa organizzazione che ha inviato il comunicato stampa presenta un certo interesse, tanto per comprendere che idea dei mezzi d’informazione possiede Confagricoltura L’Aquila).
È seguita una (scontata) risposta da parte di Flai-Cgil, che trovate qua:
Mi è capitato d’incontrare il termine caporalato legato alla nostra piana, anni fa nella mia attività (anche) di correttore di testi. Lo ricordo bene perché in quel testo aggiunsi giusto un’acca a «Magreb» e, un punto e virgola – lasciai in pace quel «viene»: è un modo di esprimersi.
Ecco il pezzo: «Nel settore agricolo è in costante diminuzione il numero delle aziende e l’età media dei coltivatori diretti si è sensibilmente innalzata; il bracciante locale viene sostituito dagli immigrati della ex-Jugoslavia e del Maghreb (che hanno introdotto la pratica del caporalato)», A. Venti, La storia in Abruzzo interno, Aleph editrice 1997, p. 57.

giovedì 24 settembre 2015

why I keep returning


Anche le mucche si stressano e il vescovo accoglie gli immigrati.
A Maradona non piace Sarri e il vescovo accoglie gli immigrati.
Bulldozer sprofonda nelle sabbie mobili e il vescovo accoglie gli immigrati.
Cani molecolari ritrovano una donna dispersa che cercava funghi e il vescovo accoglie gli immigrati.
Domani lievi brezze al tramonto e il vescovo, accoglie gli immigrati.
Entra in vigore l’orario invernale delle ferrovie e il vescovo accoglie gli immigrati.
È tempo di pere e il vescovo accoglie gli immigrati.
Kate Middleton ha cambiato look e il vescovo accoglie gli immigrati.
Il fratello di Slash chiede scusa ad Axl Rose per gli insulti e il vescovo accoglie gli immigrati.
In America si vuole vietare la minigonna a vita bassa e il vescovo accoglie gli immigrati.
Incidente sexy sulla passerella e il vescovo, accoglie gli immigrati.
La Porsche di Janis Joplin all’asta e il vescovo, accoglie gli immigrati.
Mangiare meno sale aiuta a ridurre il rischio cardiovascolare e il vescovo accoglie gli immigrati.
Masturbarsi fa bene alla salute e il vescovo accoglie gli immigrati.
Morto investito Luca Canonici, la bandiera di Salvaiciclisti e il vescovo, accoglie gli immigrati.
Ocse, Pil 2016 dell’Italia visto al ribasso e il vescovo accoglie gli immigrati.
Tra qualche anno i circuiti elettronici potrebbero diventare più rapidi ed efficienti grazie alla scoperta del fermione di Weyl e il vescovo, accoglie gli immigrati.
Turista belga finisce fuori strada, ricoverata in ospedale e il vescovo accoglie gli immigrati.
Un oceano globale sotto la superficie di Encelado, una delle lune di Saturno e il vescovo, accoglie gli immigrati.
Bando alle ciance: nessun italiano è stato purtroppo premiato all’IG Nobel di quest’anno.