(Contrordine). Ieri mi sono
imbattuto in un pezzo che avevo letto frettolosamente su carta, il giorno
precedente:
(Dall’inizio). Alcuni commercianti
del centro, non un’associazione di
negozianti – io ne ho contati sette o otto: «Scendono in strada e tentano di
bloccare l’isola pedonale. Ma il piano fallisce fra le polemiche». La foto
pubblicata sul sito c’entra come i cavoli a merenda, mentre quelle sul cartaceo
– ieri e l’altro ieri, non ricordando male – raffigura un gruppo di negozianti
vicino a una transenna. Non si capisce se volessero rimuoverla o semplicemente
farsi fotografare lì. Si tratta di violare
in qualche modo una legge del Comune e da parte di gente che – spesso,
attraverso la propria associazione – richiede al nostro sindaco più legalità al
centro.
Ero lì a passeggio con un
amico e mi sono accorto di poco o niente come tutti gli altri, giusto un po’ di
agitazione nel gruppo di commercianti che sostavano all’incrocio tra via C.
Corradini e corso della Libertà. Non avrà notato niente di strano chi è venuto
da fuori, per farsi quattro passi. (Si sarebbe raccolta gente, in caso
contrario e qualcuno avrebbe chiamato le forze dell’ordine, oltre alla polizia
locale che si trovava già nei paraggi).
Arriva poi questo: «Qualche
attimo di tensione c’è stato quando i commercianti hanno incontrato un
rappresentante delle associazioni ambientaliste». Abbiamo incrociato
passeggiando, la giornalista nel gruppo dei commercianti e il mio amico, si è
fermato per salutarla. C’è stato anche uno scambio di battute – non di più –
con uno dei commercianti. Non c’è stato
alcun rappresentante, alcuna delegazione che ne ha incontrata un’altra. (Né
poteva avvenire diversamente, non essendoci delegazioni di sorta). Nessun «attimo di tensione», nemmeno un attimino.
Il mio amico si è in
seguito soffermato anche con l’assessore Roberto Verdecchia e lo scambio di
battute si è fatto un po’ più vivace. (Non ho aperto bocca nelle due occasioni
e mi sono anche tenuto a due-tre metri di distanza. È tutta colpa dello zen).
Abbiamo poi proseguito altrove
per conto nostro, dopo un altro paio di «vasche».
È simpatica anche questa,
nell’articolo. Uno «storico
imprenditore», afferma che il centro di Avezzano «non ha valore turistico e
nemmeno storico». (Il grassetto è
mio, ovviamente).
(Perdonate l’insistenza sull’argomento
e buon anno nuovo, di nuovo).