venerdì 27 febbraio 2015

Eutanasia


Non sono uscito per qualche giorno (raffreddore) e ho avuto qualche problema tecnico (ADSL fuori uso). Mi hanno avvisato che stavano mettendo le mani sulla decina d’alberi lungo via G. Garibaldi potati male, a suo tempo. Com’è andata?
Li hanno tagliati tutti. Saranno rimpiazzati ma non tutti: il nuovo marciapiede non lo consente. Come hanno fatto a scegliere quelli da rimpiazzare? Non lo so.

sabato 21 febbraio 2015

il capello in 4


Giovedì sera, ho guardato un servizio televisivo sul presidio delle Rsu celanesi, nei pressi del Palazzo della Giunta regionale, dove si era svolta una riunione della Commissione di Via. Ho sentito più di una frase fuori posto: finita lì. Verba volant…
Niente sul Web il giorno seguente. È uscito questo invece, nel pomeriggio:
In breve. Un gruppo di persone fa quaranta chilometri per rimanere fuori di un posto dove stanno discutendo di alcuni argomenti e parla di tutt’altro con i giornalisti.
(È rose e fiori tutto ciò rispetto a quello che ho sentito nell’ultima settimana sulle mura di Ninive, sulla batteria bruciata in pubblico e la Barcaccia del Bernini ridotta a pattumiera e presa a calci).

giovedì 19 febbraio 2015

Una ripresa


È finalmente uscito il rituale articolo sul Premio Avezzano.
Perché se ne parla tanto? Per il semplice motivo che non se n’è scritta la/una storia e perciò si può divagare a piacimento, in ogni occasione. Appare di quando in quando un pezzo con qualche vecchia informazione e uno o più elenchi di nomi. Già: perché non ha avuto seguito?
La storia ci darebbe delle indicazioni preziose sulla società, le idee e la politica del tempo, indispensabili per comprendere perché l’operazione ebbe successo, all’inizio e poi è iniziato il declino.
Una mostra del genere succhierebbe una rilevante parte del bilancio comunale per la cultura, oggi. Siamo disposti a tagliare per un anno, 5-6 spettacoli (buoni) e 5-6 concerti (buoni)? Un qualsiasi sindaco al primo mandato non ci pensa minimamente, mentre al secondo mandato… ci ripensa.
Uno sguardo oltre questi monti, ci consiglierebbe anche di cambiare formula.

venerdì 13 febbraio 2015

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Volevo portarmi qualcuno a questa conferenza: F.M. Botticchio, L’opera dei soccorsi in Avezzano a seguito del Terremoto del 1915, Auditorium dell’Agenzia regionale di Promozione culturale, il 19 febbraio 2015 alle 17 – a cura della Pro loco d’Avezzano. È saltato tutto, (forse) inspiegabilmente. (Attaccano le locandine almeno con un paio di settimane di anticipo).
Si terrà invece nello stesso posto, la conferenza di M.C. Allam, “La guerra del terrorismo islamico” il dovere di difenderci – a cura di Encap, per chi ha già ricavato un buco nel pomeriggio. (È il caso di aggiungere: astenersi pacifisti e perditempo).

mercoledì 11 febbraio 2015

Charlie don't surf


Ieri pomeriggio conversavo amabilmente con un amico e gli raccontavo di come le nostre abitazioni non erano collegate direttamente con la strada, almeno fino al Settecento. Una situazione del genere permane nei paesi arabi. Abbiamo «superato» anche la pratica dei matrimoni combinati tuttora in uso in diversi posti del Pianeta.
Si è parlato poi del recente divieto del ballo e della musica, in alcune zone del Medio Oriente. (Ignoro se sia reato il semplice footstomping). «Possono succedere ovunque nel mondo, cose del genere», consideravo. «Se sta bene a loro…».
È arrivata altra gente e si è passati ad altro. Come stavo proseguendo?
Ho letto della prossima eliminazione del senso unico lungo via Roma (SS 5) sul Messaggero e poi qua:
Tutto ciò vuol dire la cancellazione (di ciò che resta) della classificazione delle strade e l’oblio del Pgtu (2002-03). È anche la liquidazione di oltre quarant’anni di discussione sulle questioni del traffico, ad Avezzano. (Una discussione poco animata in verità ma almeno vi erano le basi per poterla condurre).
D’ora in poi: faccio passare una fila di automobili in una strada stretta e due in una larga. Stop.
Torneremo tra poco alla situazione degli anni Sessanta del secolo scorso ma con una popolazione aumentata del 40%. La città si appresta a divenire un suq con 42mila persone.
I miei compaesani sono ammutoliti e se ne stanno facendo una ragione, al solito. «Se sta bene a loro…».

sabato 7 febbraio 2015

Scherzi dell'età


Sono cresciuto con le lotte dei cittadini per l’apertura al pubblico di grossi spazi verdi ex privati nelle maggiori città italiane. Leggo questa notizia e non me ne rallegro:
Non mi fido molto, conoscendo il posto dove abito e soprattutto, chi ci vive.
Conosco poco ma più di tanti avezzanesi il luogo in questione e penso, che sia il caso di andarci con cautela, prima di pensare qualcosa di diverso. Il luogo – ciò che ne resta –, è complesso, delicato e bisogna conoscerlo bene, prima d’intervenire. Sapere tutto quello che contiene.
Ho l’impressione che si voglia aprire il parco al pubblico, indiscriminatamente. (Nel senso: a persone che sono disinteressate per qualche motivo a quel luogo e a tutto ciò che esso contiene). Ho paura che si badi molto alle cosiddette emergenze e si tralasci l’abbondante «resto», se così si può definire. (Come se si potesse separare le due cose). Diverrà un location come tante, fin quando andrà di moda; una quinta per spettacolini di quart’ordine. (Temo soprattutto per la «neviera»).