Ieri ho accompagnato un
vecchio amico a un’imprecisata e innocua riunione sulle celebrazioni del
Centenario del terremoto e invece mi sono trovato immerso in un’assemblea ad
alto livello, quella del Comitato d’onore.
Niente di speciale, si è
trattato di ripetere le linee programmatiche della nostra Delibera 84/2013 ad
alcuni sindaci marsicani più qualche nuova pensata. L’unico intervento di un
certo spessore è stato quello del vescovo della diocesi d’Avezzano – che
proviene dalla costa abruzzese. Manca essenzialmente un progetto o almeno un’idea forte. (Lo schema del ragionamento è
abbastanza semplice: «Terremoto e X»,
«Terremoto e Y», eccetera). Le
celebrazioni del Centenario sono l’occasione migliore per seppellire sotto un (altro)
velo d’oblio la catastrofe del 1915 e ciò che è avvenuto dopo.
Entro luglio sarà in circolazione un mio libretto
sul tema – è già pronto, in realtà.