Nel post
precedente ho esposto il mio modo d’inquadrare la questione «isola pedonale»;
do uno sguardo adesso all’idea dominante presso i compaesani. Perché tanta
differenza? Propongo qualche citazione raccolta a fine gennaio, tanto per tirar
su lo spirito.
«La Stati
intende giocare la carta del prefetto Alecci, al quale è stato chiesto un
incontro urgente, durante il quale si punterà dritto alla sospensiva del
provvedimento, che dovrebbe avviare l’isola in data 1 febbraio, e non verranno
invece proposte soluzioni alternative, nella speranza che il progetto venga
cassato, più che modificato o ridimensionato, anche alla luce dell’estrema
impopolarità del provvedimento che, per di più, cade in piena crisi economica e
non sembra poter agevolare la vita dei commercianti del centro città, sempre
più compatti per il no all’isola» – L. Di Giampietro, Isola pedonale, si
tenta la carta Prefetto Alecci, in «IlGiornale24» 25 gennaio 2016. Questo
si chiama parlar chiaro e tondo: l’amministrazione Di Pangrazio non vuole
l’isola pedonale.
Il sindaco
sulla consultazione-canguro circa l’isola pedonale: «sarà la città a scegliere,
tutto il popolo avrà la possibilità di dire la sua». Poi prosegue, tanto per
informare gli avezzanesi circa le sue reali intenzioni e come conviene
esprimersi: «in un contesto economico-occupazionale difficile, abbiamo deciso
di dare priorità al lavoro» – Di Pangrazio: “Per ora niente isola pedonale,
sarà la città a scegliere”, in «TerreMarsicane» 28 gennaio 2016. Lavoro di
chi? Ergo: l’amministrazione Di Pangrazio non vuole istituire l’isola
pedonale.
Potrebbe
nascondersi un nuovo «piano regolatore generale per una variante unica»
annunciato a fine 2015, dietro la «riqualificazione dell’intera area» – dentro
la sacca della consultazione –, ma non l’isola pedonale – non in modo duraturo.
Nello stesso pezzo l’ignoto redattore – bontà sua – parla di «piano regolatore
generale a metro cubo zero» e poco dopo loda l’attuale Amministrazione
per aver favorito a suo tempo l’edilizia «grazie al recepimento del Decreto
Sviluppo» – Piano regolatore generale, nel 2016 sì alla variante unica per
recuperare le aree urbane, in «MarsicaLive» 31 dicembre 2015. Il cosiddetto
decreto Sviluppo (Berlusconi-Tremonti) è servito per aumentare le cubature.
(Repetita
iuvant). Il nostro comune spende 200, 300, 400mila euro per lavori al
centro: che cosa succede, che cosa rimane da tale operazione? Cui prodest?
Aumenta il prezzo degli immobili in quella zona. Punto. (Isola pedonale o no).
[3 febbraio 2016]
L’isola
pedonale, secondo Massimo Verrecchia provocherebbe: «la morte definitiva del
centro cittadino» – Isola pedonale, Verrecchia: “La Stati smentisce Di
Pangrazio, assessori e programma elettorale”, in «TerreMarsicane» 27
gennaio 2016. È il caso di fargli il gesto dell’ombrello e di gridare, da
residente in centro da oltre sessant’anni: «Tiè!». Lo stesso,
aveva in precedenza affermato: «Ci troviamo, quindi, di fronte ad una
amministrazione che vuole chiudere le vie della cosiddetta “crocetta”» –
Isola pedonale permanente, Verrecchia (Ncd): la sentenza del Tar è solo per
corso della Libertà, in «MarsicaLive» 24 gennaio 2016. È più appropriato il
termine «ghetto», a questo punto; è mio il grassetto.
Proseguendo
con il filone catastrofista; un’isola pedonale di duecento metri provocherebbe
secondo Claudio Tonelli: «seri danni alla città», senza specificare quali, noblesse
oblige – M. Santellocco, Ironie ‘isolane’. Claudio Tonelli: “Il sindaco
Di Pangrazio lasci la poltrona al sondaggista Mannheimer” in
«TerreMarsicane» 30 gennaio 2016.
(‘Look
at those cavemen go’). «E’ di ieri il provvedimento del sindaco di
Avezzano, Di Pangrazio, che ha bloccato l’isola pedonale nella città capoluogo
di zona ed oggi arrivano i ringraziamenti del gruppo di commercianti del centro
di Avezzano, a nome e per bocca del loro rappresentante Gianni Napoleone che ci
tiene a ringraziare il sindaco e l’assessore Daniela Stati per essersi occupati
prontamente e con impegno delle loro problematiche» – G. Chiostri, Isola
pedonale bloccata, i commercianti soddisfatti, ringraziano…, in «IlGiornale24»
29 gennaio 2016.
Giovanni
Di Pangrazio: «Il nostro obiettivo non è solo quello di attivare un semplice
varco pedonale ma creare una vera e propria area vivibile, dove potranno
coesistere le attività produttive e quelle legate allo svago e alla
socializzazione, puntando allo sviluppo del comparto turistico e culturale»
– Colpo di scena sull’isola pedonale in centro, il sindaco blocca il
provvedimento del tribunale, in «MarsicaLive» 27 gennaio 2016. N.B.: la
zona in questione è il centro di una città europea che conta 4mila residenti al
massimo; i grassetti sono miei. Faranno impianti di risalita con montagna
annessa in piazza Risorgimento buttando giù la cattedrale, spiaggia più mare
sotto i portici, un finto anfiteatro romano o una pagoda al posto della media
Corradini?
Domanda:
che fine farà il progetto vincitore del restyling in piazza del
Risorgimento?
Disorienta
più che spiazzare invece, un comunicato di Maurizio Bianchini (Forza Italia),
almeno per chi conosce decentemente la vita amministrativa locale degli ultimi
anni. (In che mondo vive da 4-5 anni?). È consigliabile leggerlo per intero [è
tuttora consultabile in rete]; è l’idea che io ho dell’avezzanese medio da
oltre quarant’anni e me lo immagino uguale tra un secolo:
[4
febbraio 2016]
«L’assessore
Daniela Stati ha dialogato ieri con i commercianti e, comprese le loro
preoccupazioni, ha chiamato la prefettura chiedendo un incontro urgente» – Isola
pedonale: si cercano alternative. La Stati va dal prefetto con i commercianti,
in «MarsicaLive 26 gennaio 2016. Non doveva portarsi dietro qualcun altro? Che
fine ha fatto altrimenti il ruolo dello Stato arbitro – non tifoso o
peggio ancora, sponsor – nelle contese tra raggruppamenti di cittadini, tipico
delle democrazie occidentali? Più avanti, ancora sull’isola pedonale: «Stiamo
monitorando, d’intesa con la Polizia locale, certi di poter trovare una
soluzione alternativa». Monitorando che cosa e per qual motivo? (Se è lecito).
Giorgio
Fedele: «La vicenda dell’isola pedonale e, più in generale, della
riqualificazione e rilancio del centro di Avezzano sono la prova del fallimento
dell’attuale classe dirigente, tanto di destra quanto di sinistra» – in
«IlGiornale24» 30 gennaio 2016. Il portavoce del partito più votato in città
alle ultime due elezioni – che perciò parte in pole position per le
prossime Amministrative –, dimentica di far sapere all’elettorato se è
favorevole o contrario all’istituzione di un’isola pedonale al centro
d’Avezzano. (Semplice dimenticanza da parte di M5S o c’è dell’altro?).
«Di
Pangrazio ancora una volta si prende gioco dei cittadini continuando a credere
che la battuta ad effetto sia la migliore scorciatoia per aggirare la
complessità e la gravità del quadro economico e sociale cittadino» – L’isola
pedonale di Avezzano sprofonda nel ridicolo dopo l’ennesimo, inattuabile
annuncio del primo cittadino, in «AvezzanoInforma» 30 gennaio 2016. Mister X
nel suo pensoso editoriale dovrebbe riconoscere che il nostro sindaco tratta i
concittadini in quel modo perché ne ha discreta esperienza: pasturati a dovere
da certe testate giornalistiche locali, da decenni. Poteva perciò risparmiarsi
anche l’accenno all’«intelligenza dei cittadini». (Che cosa ha da spartire
l’isola pedonale con «la complessità e la gravità del quadro economico e
sociale cittadino»? Sempre se è lecito.)
(Straw
man argument). «Ora le associazioni Italia Nostra e Wwf, spiazzate dalla
decisione, dovranno prendere posizione e fare la loro mossa» – Colpo di
scena sull’isola pedonale in centro, il sindaco blocca il provvedimento del
tribunale, cit. Non si sono mosse invece e anzi il WWF Abruzzo Montano ha
ricordato: «Non c’è spazio, quindi, né per la predisposizione di portali
internet, che non avrebbero alcun valore statistico o legale, né per
l’indizione di referendum consultivi, i quali sarebbero [illegittimi]». I mass
media locali hanno propagandato senza alcun genere di filtro per
anni il frame della classe politica secondo cui la questione «isola
pedonale» è una scaramuccia tra alcuni ambientalisti (sfaccendati) e molti
commercianti. Gli ambientalisti prima immaginati come perdigiorno, bamboccioni
e un po’ cretini, poi trattati come tali […]. [5 febbraio 2016]