A proposito di gente che manca rigorosamente il bersaglio. Me
l’hanno inviato e ve lo giro. (La parte tra parentesi quadre, è farina del mio
sacco: deformazione professionale o peggio, peggio).
Padre Giannattasio, Le [nove] balle sull’immigrazione (smentite dai numeri)
Negli
ultimi tempi fra le provocazioni di Salvini, i blitz di Borghezio e Casapound,
le aggressioni in autobus o per strada ai danni di africani accusati di portare
l’Ebola, gli scontri di Tor Sapienza, le esternazioni di Grillo circa il
trattamento da riservare a chi arriva dal mare, il clima attorno agli stranieri
si è di nuovo fatto abbietto e a tratti pericoloso. Ho voluto allora confutare
punto per punto[,] le argomentazioni più usate dai razzisti a vario titolo,
tanto per fare chiarezza e dimostrare che il razzismo rimane un basso istinto
che va semplicemente educato e soppresso e non ha alcuna ragione razionale per
essere professato.
1) “Vengono tutti in Italia”
Gli
stranieri in Italia sono poco più di [cinque] milioni e mezzo, ossia l’8% della
popolazione. Solo 300 mila sono gli irregolari. Il Regno Unito è il paese
europeo al primo posto per numero di nuovi immigrati con circa 560.000 arrivi
ogni anno. Seguono la Germania, la Spagna e poi l’Italia. La Germania è invece
il paese Ue con il maggior numero di stranieri residenti con 7,4 milioni di
persone. Segue la Spagna e poi l’Italia. Siamo sesti inoltre per numero di
richieste d’asilo (27.800). Da notare che il paese col più alto numero d[’]immigrati
è anche l’unico che in questo momento sta crescendo economicamente.
2) “Li manteniamo con i nostri soldi”
Gli
stranieri con il loro lavoro contribuisco[no] al Pil italiano per l’11% ,
mentre per loro lo stato stanzia meno del 3% dell’intera spesa sociale. Inoltre
gli immigrati ci pagano letteralmente le pensioni. L’età media dei lavoratori non
italiani è 31 anni, mentre quella degli italiani 44 anni. Bisognerà aspettare
il 2025 perché gli stranieri pensionati siano uno ogni 25, mentre gli italiani
pensionati sono oggi 1 su 3. Ecco che i contributi versati dagli stranieri
(circa 9 miliardi) oggi servono a pagare le pensioni degli italiani.
3) “Ci rubano il lavoro”
“La
crescita della presenza straniera non si è riflessa in minori opportunità
occupazionali per gli italiani”, è la Banca d’Italia a parlare. Il lavoro
straniero in Italia ha colmato un vuoto provocato da fattori demografici.
Prendiamo il Veneto. Fra il 2004 e il 2008 ci sono stati 65.000 nuovi assunti
[l]’anno, 43.000 giovani italiani e 22.000 giovani stranieri. Nel periodo in
cui i nuovi assunti sono presumibilmente nati, negli anni dal 1979 al 1983, la
natalità è stata di 43.000 unità [l]’anno. È facile vedere allora che se non ci
fossero stati gli immigrati, 22.000 posti di lavoro sarebbero rimasti vacanti.
Questo al Centro-Nord. La situazione è un po’ più problematica al Sud, perché
in un’economia fragile e meno strutturata[,] spesso gli stranieri accettano
paghe più basse e condizioni lavorative massacranti, rubando qualche posto agli
italiani. A livello nazionale, ad ogni modo, il fenomeno non è apprezzabile.
4) “Non rispettano le leggi”
Negli
ultimi [venti] anni la presenza di stranieri in Italia è aumentata
vertiginosamente, fra il 1998 e 2008 del 246% dice l’Istat. Eppure la
delinquenza non è aumentata, ha avuto solo trascurabili variazioni: nel 2007 il
numero dei reati è stato simile al 1991. Di solito si ha una percezione
distorta del fenomeno perché si considerano fra i reati degli stranieri quelli
degli irregolari che all’87%[,] sono accusati di reato di clandestinità il
quale consiste semplicemente nell’aver messo piede su territorio italiano.
5) “Portano l’Ebola”
L’Africa
è un continente enorme, non una nazione. Le zone in cui l’Ebola ha maggiormente
colpito sono Liberia e Sierra Leone. Da queste zone non giungono immigrati in
Italia[,] dove invece arrivano da Libia, Eritrea, Egitto e Somalia. I sintomi
dell’Ebola poi si manifestano in 3 o 4 giorni e un migrante contagiato non
potrebbe mai viaggiare per settimane giungendo fino a noi. Infine il caso ebola
è scoppiato ad aprile 2014, nei primi 8 mesi del 2014 in Italia sono arrivati
circa 100 mila immigrati e neanche uno che ci abbia trasmesso l’Ebola.
6) “Aiutiamoli a casa loro”
È
la frase con cui i razzisti di solito si autoassolvono, come se aiutarli a casa
loro non abbia dei costi e dei rischi, e come se i nostri governi non abbiano
già lavorato per affossare questa possibilità. Nel 2011 il governo italiano ha
operato un taglio del 45% ai fondi destinati alla cooperazione allo sviluppo,
stanziando effettivamente 179 milioni di euro, la cifra più bassa degli ultimi [venti]
anni. Destiniamo a questo ambito lo 0,2 del Pil collocandoci agli ultimi posti
per stanziamenti fra i paesi occidentali. Nel 2013 il Servizio Civile ha messo
a disposizione 16.373 posti di cui solo 502 all’estero, in sostanza il 19% di
posti finanziati in meno rispetto al bando del 2011.
7) “Sono avvantaggiati nelle graduatorie per la casa”
Ovviamente
fra i criteri per l’assegnazione delle case popolari non compare la
nazionalità. I parametri di cui si tiene conto sono il reddito, numero di
componenti della famiglia se superiore a 5 unità, l’età, eventuali disabilità.
Gli immigrati di solito sono svantaggiati perché giovani, in buona salute e con
piccoli gruppi famigliari (poiché non ricongiunti). Nel bando del 2009 indetto
dal comune di Torino[,] il 45% dei richiedenti era straniero, solo il 10% di
essi si è visto assegnare una casa. Nel comune di Genova, su 185 abitazioni
messe a disposizione, solo 9 sono andate ad immigrati. A Monza su 100
assegnazioni solo [ventidue] agli stranieri. A Bologna su 12.458 alloggi
popolari assegnati, 1.122 agli stranieri.
8) “Prova a costruire una chiesa in un paese islamico”
È
l’argomento che molti usano perché non si costruiscano moschee in Occidente o
perché si lasci il croc[e]fisso nei luoghi pubblici. È un argomento davvero
bislacco: per quale motivo se gli altri sono incivili[,] dovremmo esserlo anche
noi? E comunque gli altri non sono incivili. In Marocco i cattolici sono meno
dello 0,1% della popolazione eppure ci sono 3 cattedrali e 78 chiese. Si
contano [trentadue] cattedrali in Indonesia, [una] cattedrale in Tunisia, [sette]
cattedrali in Senegal, [cinque] cattedrali in Egitto, [quattro] cattedrali e [due]
basiliche in Turchia, [quattro] cattedrali in Bosnia, [una]cattedrale negli
Emirati Arabi Uniti, [tre] monasteri in Siria, [sette] cattedrali in Pakistan e
così via.
9) “I musulmani ci stanno invadendo”
Al
primo posto fra gli stranieri presenti in Italia ci sono i rumeni che sono
oltre un milione. I rumeni per la maggior parte sono ortodossi. In seconda
posizione ci sono gli albanesi, quasi 600 mila, per il 70% non praticanti
(lascito della dominazione sovietica) e, fra i rimanenti, al 60% musulmani e al
20% ortodossi. Seguono i marocchini, quasi 500 mila, quasi totalmente
musulmani, e ancora i cinesi, circa 200 mila, quasi tutti atei. Dunque in larga
parte gli stranieri in Italia sono cristiani, oppure atei, solo in piccola
parte[,] professanti l’Islam.
“Un buon capro espiatorio vale quasi quanto una soluzione”. A.
Bloch