Nel post
di sabato scorso ho accennato a una mia breve pubblicazione in uscita riguardante
la vicenda di piazza del Mercato – il titolo è: Disvelamenti. Due giorni fa è apparso questo: C. Abruzzo, Avezzano-Presutti avverte: altri platani
rischiano l’abbattimento, in «Site» 27 novembre 2019 – l’argomento è lo
stesso.
È l’amministrazione di un Comune lo sfondo
di entrambi gli esempi. È tutt’altra musica da quella ascoltata nelle ultime
settimane, in cui si annusano i primi sentori di campagna elettorale per le
Amministrative 2020; seguiranno poi i candidati, gli schieramenti, i partiti,
le liste e i programmi.
Era in uno
dei sei programmi elettorali presentati
due anni fa che so, la sostituzione di diversi alberi in piazza A. Torlonia o
tutti quelli che si trovavano nel parco delle Rimembranze? No, perché – tra l’altro – si conosceva pochissimo o niente del
loro stato di salute; nessuno se n’era mai interessato negli ultimi decenni. (Preferisco
precisare di nuovo: ricordo di non aver mai raggiunto il programma M5s immesso
nel web). Nessuno, perciò, poteva recriminare lo scarso interesse a quel tema dell’Amministrazione
uscita dalle urne. Vi è stato, invece, il bisogno improvviso di trovare dei
fondi al riguardo durante la passata consiliatura: si è trattato di una
decisione politica, altroché. È
stato necessario dirottare dei quattrini da un settore a un altro, immagino
sottraendoli a progetti che facevano sicuramente parte del programma elettorale
premiato dagli elettori. (Vale lo stesso discorso per la pineta nord: non si
tratta solo di sette alberi…). Si parla in ogni modo di piante generalmente pericolanti
in luoghi pubblici abbastanza
frequentati, non della foresta amazzonica. (Sono stati piantati da Homo sapiens quegli alberi, in tempi
recenti).
È stata
spiegata ancora nel pezzo (con video) – ve n’era purtroppo bisogno – la vicenda
dei platani buttati giù. Si è scoperto solo dopo che essi erano malati. (Le
immagini riprese dal drone hanno fatto capire che l’operazione non è stata ancora
completata: i residui dell’abbattimento andavano smaltiti entro lo scorso 4
novembre. Nel senso: non sono dei normali scarti di una lavorazione e c’è il
rischio che si ammalino altri platani presenti nella zona).
L’Ambiente
è un assessorato particolare perché s’interessa anche dei viventi, roba che
cambia quotidianamente in maniera impercettibile, a differenza di un ponte di
ferro o di un bilancio annuale. Bisogna perciò prestare un’attenzione, una cura
costante a quello che succede dentro
il perimetro del territorio comunale – è sempre valido il vecchio detto: ‘L’occhio
del padrone ingrassa il cavallo’. (Poco o niente da ridire se un commissario
prefettizio se ne impippa con una certa eleganza di certi argomenti – per un
anno –, ma i prossimi programmi elettorali, il nuovo sindaco…). Ecco, la
questione del patrimonio arboreo è sempre aperta, per tutti i comuni. Si tratta
di mera amministrazione di cose che noi possiamo toccare con le mani,
intervenirci sopra, non del muro con il Messico di Trump, il Def nazionale, la politica
monetaria dell’Estremo Oriente o la Russia che vuole ridurre a pezzi l’Unione
europea.