giovedì 29 ottobre 2015

Promenade 1


Non posto in questo periodo perché sono preso da diverse faccende, però...
Uscendo, mi capita d’attraversare il parcheggio dell’ex-Oviesse. Non è desolatamente vuoto come si aspettavano in molti. Il punto è un altro secondo me. Un’area centrale, quanto pregiata della città è improduttiva – fatta eccezione per il parcheggio. È il caso di dire ‘Mal comune mezzo gaudio’, visto i numerosi locali sfitti. È però la dimostrazione di quanto è sbagliata l’idea di affidare le sorti di un’intera città ai mercanti d’immobili, alla rendita. La pubblica amministrazione potrebbe metterci una pezza ignorando però, i consigli troppo disinteressati dei commercianti. Coraggio!
Ho firmato una petizione riguardante l’inceneritore di Borgo Incile – il più cattivo di quelli programmati nella nostra zona – durante le mie passeggiate di ieri. (È consigliabile aggiungere la data di rilascio del documento d’identità. Per correttezza).

domenica 18 ottobre 2015

what a joke is


Il comunicato-stampa è giocato su una frase di circostanza – abbastanza usuale, tra l’altro – del nostro sindaco forse improvvida per un comune cittadino ma non dovrebbe certo scandalizzare chi fa politica da anni ed è perciò abituato all’enfasi, alla ridondanza, alla bugia (pietosa o no), all’ampollosità, all’amenità, alla confusione, all’approssimazione e di peggio da parte dei suoi colleghi. (Non stava certo parlando di tre milione di metri cubi di cemento da inserire nel prossimo Prg o di un nuovo acquedotto che porta dall’Austria 10 mc/sec ad Avezzano, in fondo). C’era più materiale per criticare, attaccare in quest’altro articolo e non solo il primo cittadino:
L’amministrazione Di Pangrazio entra in questa vicenda per aver messo a disposizione – 9 e 10 ottobre – un pezzo di centro a un’associazione (Clan Eventi) che l’ha richiesta per una manifestazione. (Non interessano passaggi di denaro).
La mancata riuscita della stessa ha a che fare ancor meno con la cosiddetta «isola pedonale permanente» [sic!]. Spostare l’isola pedonale altrove apporterebbe – a detta di Verrecchia – dei benefici per «la salvaguardia del lavoro di tutti quei dipendenti delle varie attività economiche del centro di Avezzano». Ci si affida alla preveggenza e al catastrofismo in mancanza di una teoria. (Uscendo da casa non noto più i dipendenti Oviesse dal 3 di questo mese: che fine hanno fatto? Licenziati, alle Bahamas, cassintegrati, in aspettativa, turismo sessuale, esodati? Niente di tutto questo, il magazzino è stato trasferito fuori dal Quadrilatero; io presumo per guadagnare ancora più quattrini).
Il comunicato-stampa del coordinatore provinciale Ncd si fonda su una qualche relazione tra il tracciato dell’isola pedonale (la «crocetta» di Luca Montanari) e l’area pedonale richiesta e messa a disposizione di Risorgimento in Gusto. Quale? Vi sono delle ovvie relazioni di tipo letterario sul foglio web ma la realtà è abbastanza diversa: la lunghezza complessiva delle strade occupate (direttamente, indirettamente) per la manifestazione in questione è oltre il quadruplo della «crocetta». (Si nota la riduzione dei due terzi della «crocetta» e il suo spostamento a piazza A. Torlonia, nella parte propositiva dell’intervento).
Io avrei lavorato a questo punto sul termine «carnevalizzazione» (© U. Eco) più che su «ridicolo», a proposito dello scritto considerato.
Mi tolgo infine un sassolino dallo scarpone. Ricordo oltre quarant’anni fa un concerto allo Stadio dei Pini di un gruppo che andava per la maggiore in quel periodo (Banco del Mutuo Soccorso). Saltò per una leggera pioggia e nonostante fosse stato spostato – con noi spettatori già seduti – dentro un capannone da quelle parti. (Gli amplificatori di allora erano più grandi e pesanti di quelli di oggi da caricare, scaricare, montare). Mi è capitato di assistere a diversi generi di manifestazione, programmati all’aperto e poi finiti a Castello Orsini o in altro spazio pubblico al coperto ancora per il maltempo: basta accordarsi prima con il sindaco o con l’assessore alla Cultura e poi, un pezzo di carta scritto a pennarello. Nient’altro. C’entra di mezzo il rispetto verso il pubblico e i cittadini più in generale in tutte queste situazioni, secondo me. Chiedo perciò: che razza di manifestazione è se non si può proporre altrimenti? È forse un pellegrinaggio? (Non si può spostare Roma, La Mecca, Gerusalemme o Greenwood Memorial Park). (2/2)

sabato 17 ottobre 2015

They don't even know...


(Proseguo con il mangereccio e il bevereccio). Ho consigliato questo pezzo martedì scorso a un amico che si trova per qualche mese in Belgio, tanto per fargli respirare un po’ d’aria frizzante di casa:
Ho scoperto in seguito e per caso che aveva inviato un rigo di commento. È scomparso poco dopo lo stesso, che così riassumo: è ridicolo sia l’articolo – firmato da Mario Sbardella –, sia le frasi riportate – di Massimo Verrecchia.
Era uscito anche il seguente nel frattempo e vale la pena di leggerlo per capire, attraverso il confronto, la natura del precedente:
Mi è capitato di scrivere su fatti del genere in precedenza ed è il caso di ripetere che non si tratta di censura: sono le regole del gioco di chi s’immette nel web. (Oddìo, non è certo un gesto di cortesia). Andiamo avanti.
Qual è la notizia? Si tratta più di un comunicato-stampa su cui si è lavorato che di una notizia o di un articolo, come ha ritenuto – in parte – erroneamente il mio amico. (Qualcun altro chiederà: un comunicato-stampa in apertura e per una giornata?). Alcuni giornalisti hanno – ormai da anni – il vezzo di «bucare» qualche notizia e di pubblicare poi tutti i commenti a essa relativi. (Tutti, per via della par condicio – che è stata ignorata, nell’occasione). Non è il massimo della comodità per il lettore assiduo… Una delle principali testate on-line nazionali si presenta così ripartita: a sinistra le opinioni, al centro i fatti, sul lato destro le rubriche. Ognuno è libero di cliccare dove meglio crede. A quale delle prime due infilare il pezzo che sto trattando? Alla prima colonna – quella delle interpretazioni – anche se vi sono problemi di attribuzione: il blog di chi? (Non è invece firmato il pezzo su MarsicaLive).
Nel nostro caso, la notizia poteva essere la mancata riuscita di una manifestazione per via del maltempo e invece si è riportato dei giudizi sul sindaco e sull’istituenda isola pedonale. Può anche capitare il pezzo su una circostanza simile, ma è raro e serve come tappabuchi. (Si racconta ciò che è avvenuto, in genere). L’articolo è corredato da tre foto che rafforzano la descrizione della piazza deserta – di sera, d’autunno e in un giorno piovoso a giudicare dal fondo stradale. (Ha pubblicato una foto diurna di repertorio, MarsicaLive). Il «termometro» della farmacia ricorda anche la temperatura, a saperci lavorare di Photoshop. (Potendo interessare. Il 21 settembre è iniziato l’autunno; il 4 ottobre c’è stato l’ultimo quarto: «Correnti da Nord-Ovest portano piogge, freddo e nebbia in pianura», Frate Indovino dixit. La stessa pubblicazione prevedeva che la luna di ottobre – il 13 – avrebbe propiziato un peggioramento delle condizioni climatiche: è andata proprio così, anche in questo caso).
I commenti rientrano nel frame proposto. (1/2)

giovedì 15 ottobre 2015

Cosmik Debris


(Giovedì: gnocchi; sabato: trippa). Avevo confrontato le classifiche tra due-tre guide ai ristoranti e quelle di TripAdvisor, tempo addietro. Mi ero interessato ai locali in cui operano i migliori cuochi europei. Ho ripetuto la stessa operazione a scala locale dopo l’uscita della guida I ristoranti d’Italia 2016 (L’Espresso).
Il migliore nella nostra zona è sesto su ventidue (Carsoli) mentre l’altro (Avezzano), è prontamente risalito dalla dodicesima alla nona posizione dopo l’uscita in libreria – su ottantaquattro locali. C’è ancora da notare la discordanza nell’ordine delle diverse graduatorie; si è allargata la forbice tra i pareri dei giornalisti eno-gastronomici e quelli che inviano giudizi – generalmente amenità – nel web. Non solo. Digitando: «tripadvisor avezzano ristoranti» tu non trovi di certo i migliori della categoria in cima alla classifica, bensì le pizzerie.
Il guaio è che nel web, è all’incirca la stessa cosa in altri settori.
(Errata corrige nel post precedente: c’è stata ieri, la manifestazione contro Ombrina Mare 2).

lunedì 12 ottobre 2015

Twins


Sono rimasto in città oggi – con l’Adsl a singhiozzo –, non vado a concionare contro il governo, ma pubblico un link sul tema Ombrina Mare2 – a me ha colpito abbastanza:
Era uscita roba del genere, dalle nostre parti, tempo fa:
Sono pezzi pensabili da almeno quarant’anni in realtà, anche se non se ne leggono molti in giro per il web. Manca la figura dello Stato repressivo o anche opprimente a favore di un’istituzione che invece mobilita, suggerisce alcuni comportamenti. Una sua articolazione, nel primo caso, propone addirittura un referendum nazionale sulla questione delle trivellazioni nel mare Adriatico: democrazia diretta – al netto del quorum da raggiungere.
Perché allora sono ancora in piedi i comitati NoOmbrina – anche NoPowerCrop – una volta che il consiglio regionale – quindi gli abruzzesi tutti, in teoria – hanno fatto almeno proprie le loro richieste? Hanno ancora senso alcune centinaia di attivisti rispetto a un’intera regione popolata da oltre un milione e 200mila abitanti, come nel nostro caso? È solo narcisismo, voglia di mettersi in mostra?
Gli articoli linkati lasciano intravedere perché tali comitati fanno solo bene a proseguire nelle loro rivendicazioni. Una domanda utile a questo punto è: che fine ha fatto il collateralismo delle associazioni di categoria e dei sindacati, è scomparso insieme alla cosiddetta Seconda repubblica o è mutato nella forma? (Tralascio l’argomento del rapporto tra mondo politico, grandi imprese, poteri forti e lobby). Anche: è un vantaggio o uno svantaggio, un governo centrale dello stesso colore di quello locale?
Un innocente articolo così principiava: «Torna alla Regione la patata bollente della Powercrop “corredata” dalle osservazioni dei giudici del Tar Abruzzo che, chiamati a decidere sul ricorso presentato dalla società contro il no all’autorizzazione unica ambientale, hanno optato per una strada intermedia, ovvero la “sospensione” del provvedimento, […] con richiesta di riesaminare le carte sulla base di precise osservazioni relative alle diverse argomentazioni messe sul tavolo dai contendenti (da una parte l’azienda – con il sostegno dei sindacati –, dall’altra la Regione e il Comune di Avezzano) perlopiù favorevoli alla Powercrop», M. Sbardella, Powercrop, autorizzazione da riesaminare per il Tar, in «TerreMarsicane» 30 luglio 2015, sono miei i grassetti. (La risposta giusta è perciò la seconda).