sabato 30 giugno 2018

Il clickbaiting spiegato ai ragazzi

(«Salvo complicazioni», appunto). Nei giorni passati: «Non lo difendi Aldo? Non è amico tuo?». Ho rimandato al mio post dello scorso 23 giugno per fornire una cifra del mio scarso interesse alla vicenda. Era già scoppiato il caso – si fa tanto per dire – su una testata nazionale – non Fb, un blog –, due giorni prima che da queste parti lo apprendessimo attraverso IlCentro (anche cartaceo) o MarsicaLive. Com’è andata?
L’ex-parroco di Antrosano ha scritto un post su Facebook; io continuo a pensare che quanti utilizzano un simile canale raccontino gli affari propri a un pubblico di amici o semplici conoscenti. (L’elevato numero delle pubblicazioni, degli amici e dei conoscenti non mette nella condizione – a chi possiede un profilo su tale piattaforma – di fregiarsi d’essere pubblicista o, ancor meno, giornalista). Lo stesso è stato poi intervistato o è intervenuto in una trasmissione radiofonica (La Zanzara, Rai) e ha esposto ciò che pensava – su cui si può essere o no d’accordo. (Cfr.: l’equazione idee = palle di Clint Eastwood. Qualcuno comprensibilmente obietterà: le donne allora, sono senza idee?). Io, tra l’altro, non conosco il genere di filtri esistenti in certe trasmissioni radiofoniche e televisive né mi appartiene il mito della «diretta». Ripeto, non si è trattato né di una notizia di prima mano, né di un «lancio» d’agenzia, come succede comunemente in una redazione giornalistica. Domanda: era proprio una notizia? No.
In realtà la testata milanese non ha fatto altro che estrapolare delle frasi (già scritte e dette) del nostro conterraneo e infilarle nella propria cornice interpretativa fabbricata in quasi quattro lustri d’attività. (Matteo Salvini, Don Aldo è il prete che gli augura il peggio: “Mostro come Hitler. Ecco cosa gli auguro”. Vergogna, in «LiberoQuotidiano» 27 giugno 2018). Il risultato in termini di contatti è ovviamente assicurato, copio un paio di commenti tra i tanti. Matteo Suriano, «perche parla di Salvini quando nella chiesa sono tutti un pugno di Pedofili almeno abbiano la bonta di stare zitti»; Teo Pafundi, «Ecco un altro stronxx. Continuate ad andare in chiesa a sentire stupidaggini da questi , pedofili e ciarlatani, meno male che io sono rinsanito e ho smesso di andare in chiesa e di noni versare più l’otto per mille a questi puttanieri». Mi spiego meglio: Gianfranco Vissani verrebbe in ogni modo contestato intervenendo a una qualsiasi riunione, anche crocchio di vegani.
È bene segnalare anche un paio di dettagli piuttosto rilevanti per il sottoscritto. È utile o superfluo specificare in quella testata – almeno nella Penisola – che HuffPost Italia è diretta da Lucia Annunziata? Ancora, è importante o pleonastico presentare una selezione di citazioni con: «Ogni commento è francamente superfluo»? La questione è secondo me: che cosa produce, unitamente alla non-notizia, tanto sovrappiù? (A proposito, quel mio vecchio amico – ci si conosce da cinquant’anni – è apostrofato su quella testata come: «prete-vergogna italiano»).
Copio tre commenti locali su questo blog che ha un pubblico certo diverso anche dall’altra testata citata – compiendo anch’io, anche se a scala ridotta, la stessa operazione di LiberoQuotidiano. (È ancora una questione di frame; io consiglio di leggerli lentamente, solennemente e di utilizzare come sottofondo Gymnopédie n. 1 di Erik Satie). Massimiliano Salustri, «Ma pensa a fare il prete e vai a vedere in che condizioni stanno le città piene di immondizia che avete fatto entrare ed avete abbandonato, voi e i degni compari comunisti. Poi i preti che fanno pure i politici nn si possono sentire»; Giuseppe De Blasis, «caro (don?) Aldo .. l’uomo nasce essenzialmente socialista .. poi sono quelli che la pensano e agiscono come te che lo esasperano a tal punto da farlo degenerare verso conseguenze inevitabili … Anche la tua profonda inquietudine esistenziale è causa di corsi e ricorsi storici … Ogni tanto rileggiti il versetto del vangelo Matteo 23 .. e rifletti in umiltà …»; Angelo D’onofrio, «caro Don Aldo uno di chiesa non dice certe cose ad un fratello ( perchè siamo tutti frateli per la chiesa ) non puoi giudicare il pensiero di un’altro lo devi rispettare come fanno tutti i cristiani , perciò Salvini a le sue idee e tu le devi rispettare nel bene e nel male». (Cfr.: Don Aldo Antonelli paragona il neo ministro Matteo Salvini a Hitler: va fermato. E scoppia il caso, in «MarsicaLive» 29 giugno 2018).

(Divagazione sull’arte della guerra). Trovo poco utile definire minuziosamente, giudicare l’avversario del momento, volendolo battere. In breve: che me ne faccio nella lotta politica di espressioni come «Salvini fascista», «Salvini squadrista», «Salvini razzista»? («Crea disarmonia tra i capi e i sottoposti, o tra il nemico e gli alleati. Quando sono divisi, muovi contro di loro» – Zhang Yu).

giovedì 28 giugno 2018

Tanto per

Riesco a camminare decentemente nonostante tutto ed è giunta l’estate – nonostante i 10° delle ultime mattine. Ne approfitto per riprendere le mie peregrinazioni nella periferia cittadina per il prossimo libro. (Devo ripartire da zero e si tratta di almeno duecento chilometri).

Vi mollo per un mesetto salvo complicazioni.

lunedì 25 giugno 2018

Radio Bar(i) 9

Riprendo la questione dell’Urban Center. (Chiacchierarne al bar ha avuto il vantaggio di un’informazione più completa per via del classico giornale abbandonato sul bancone dei gelati: il web ha giusto riprodotto il comunicato dell’ufficio stampa del sindaco).
Non ho niente da ridire sull’iniziativa inserita, tra l’altro, nel programma elettorale di De Angelis. Mi aspetto poco o niente questo sì; mi sono anche chiesto «L’Urban Center ha ancora uno straccio di senso, in una situazione così penosa?», per l’incapacità di guardarsi intorno e soprattutto avanti, lo scorso 10 giugno. La sua riuscita dipende marginalmente dall’assenza di una facoltà d’architettura o d’ingegneria, molto invece proprio dalla società avezzanese.
Navigando nella rete, mi capita d’incrociare in siti d’informazione locale, proposte e interventi di partiti, associazioni private, consigli di quartiere, tecnici, intellettuali, consiglieri comunali, semplici cittadini in merito a questioni locali. (Parlo anche di città più piccole d’Avezzano e di pagine, video reperibili in rete; ignoro volantini, documenti e periodici stampati). Ecco, un Urban Center potrebbe riassumere, valorizzare in qualche modo tutti questi materiali prodotti in loco. (Dovrebbe produrre qualcosa tale struttura, di quando in quando – ho già consigliato di visitare i siti di quelli nelle grosse e medie città italiane).

Non succede tutto ciò da noi e sarebbe da indagarne i motivi, da parte di gente di buona volontà. C’entrano, secondo me, i rapporti di tipo clientelare tra le persone: si preferisce risolvere un problema privatamente attraverso la rete delle conoscenze piuttosto che intraprendere una qualsiasi iniziativa con altri. Questo però costruisce una sorta di muro di gomma intorno ai vari poteri e i cittadini sono portati, dopo i primi scontri, a disinteressarsi di ciò che succede nella vita amministrativa. Ho pubblicato anche questo: «Umberto Irti ha raccontato pubblicamente di aver perorato la causa dell’isola pedonale trent’anni fa nell’aula consiliare», 20 giugno 2018. Domanda: ventinove, ventotto anni fa invece? E tutti gli altri di allora? E quelli che sono venuti dopo? Ascolto delle lamentazioni (rituali) sui giovani laureati che cambiano città, mentre non si riflette sugli avezzanesi rinchiusi da decenni nel mutismo: «Tanto non cambia mai un cazzo…».

sabato 23 giugno 2018

Crossroads

Mi allargo nuovamente un po’, per una vicenda che – secondo me – ha trovato scarso rilievo nell’opinione pubblica nazionale mentre io indugiavo sulle questioni locali. Il biblista Gianfranco Ravasi ha citato, riferendosi alla vicenda della nave Aquarius, un pezzo del verso 43 del Vangelo attribuito a Matteo (25, Il giudizio finale): ‘ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. Si è scatenato il (prevedibile) putiferio nel web contro il cardinale settantenne. (Avrete certo notato un video nella ricorrenza dell’Appello del 18 giugno, in cui il presidente francese ha rimbrottato un ragazzo che così si era a lui rivolto: «Ça va Manu?»). È stata senza dubbio una sua imprudenza, però era anche da evitare le trite amenità che comunemente s’indirizzano agli uomini di chiesa in casi del genere – a un simile personaggio in particolare. La shit storm non ha, infatti, impedito che il rispettabilissimo biblista e la gentaglia che l’ha violentemente attaccato nel web, rimanessero tali; abbiamo assistito a una carnevalata: il potere è una faccenda piuttosto seria e complicata.
Ho però riflettuto, ruminato un po’ sulla prima parte di quel verso, quella citata: ‘ero forestiero e non mi avete ospitato’. Ho ripensato almeno ai miei anni Settanta, a chi li ha vissuti come me auto-stoppando nell’Europa d’allora, quella della Guerra fredda. In realtà, nessuno mi ha mai aiutatoimpedito nei miei viaggetti. Nessuno mi ha mai detto che trovandomi a München e volendo raggiungere Stuttgart nel mio solito giro, dovevo evitare di passare per Augsburg; oppure che non potevo metter piede – per qualche altro nobile motivo – all’Alte Pinakothek (München). (Mai richiesto aiuto in giro perché la strada è come la montagna: duri poco se non sei abbastanza tosto).
Io facevo quella vita nel tempo libero e nei mesi caldi, non come le molte migliaia di africani – di passaggio in Italia, in ogni periodo dell’anno – che negli ultimi decenni provano a sopravvivere cambiando continente. Qualcuno che si sta sciroppando in questi mesi KM200, noterebbe che le persone si spostano dove vi è maggiore richiesta di manodopera. Qualcun altro canticchierebbe: ‘How does it feel | How does it feel | To be without a home’.
A proposito, il brano citato in precedenza è da inquadrare in questo modo: ‘Poi [il Signore] dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. | Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; | ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato’ (Ibidem, 41-43).
Well, I’m so tired of crying | But I’m out on the road again | I’m on the road again’.

giovedì 21 giugno 2018

Durante

Ho scritto che vi erano cose più interessanti da scrivere mentre io m’interessavo alle piste ciclabili. Che cosa stava succedendo di tanto importante mentre da noi – nel web – ci s’interessava generalmente d’altro? Rami che cadono o ingombrano («E’ una vera giungla quella davanti alla stazione di Avezzano dove i rami delle piante che circondano l’edificio hanno invaso marciapiedi e rendono difficoltoso anche l’accesso agli uffici»), gli adolescenti che sporcano l’inizio di via Marruvio, il vetro rotto in via Monte Velino, (vecchie) scritte sui muri, risse alla stazione – è mio il grassetto.
Porto qualche esempio preso a caso.
Al Comune hanno preso a buttar giù diverse costruzioni abusive, l’intervento dovrebbe raggiungere un numero a due cifre (InfoMediaNews). Non è cosa di tutti i giorni, né di tutti gli anni e neppure di tutti i decenni ad Avezzano e francamente non si capisce perché in tanti abbiano bucato la notizia.
Forum H2O e Stazione ornitologica abruzzese hanno chiesto delucidazioni sul progetto d’interventi di Strada dei Parchi spa per l’A24 e A25 ma il Ministero ha risposto picche (Site e poi TerreMarsicane); eppure la faccenda c’interessa.
La solita testata aquilana (AbruzzoWeb) riporta da anni i dati Istat che ci riguardano perché abruzzesi – io ve li giro puntualmente. È sufficiente il titolo stavolta: In Abruzzo pochi nati e molte partenze: la popolazione diminuisce di 7 mila unità. (Si riferisce all’anno 2017). In genere consigliavo di trascurare il calo che superava di poco le 3mila unità; la tendenza si è accentuata dopo tre anni di diminuzione costante – un pensierino lo farei al posto dei nostri governanti (locali, nazionali).

Vi è stata infine la tre-giorni della Benemerita dentro il municipio di Celano alla ricerca di documenti riguardanti il periodo 2014-18 (PrimaDaNoi). (Si può nominare tranquillamente Celano o vi è qualche problema di copyright?)