sabato 17 marzo 2012

da "Il Velino" 62/5

S’è aperta una crepa l’anno passato: «L’immagine degli screzi tra commercianti ed ambientalisti è fuorviante [...] e serve a coprire lo scontro vero tra la città “dei cittadini” e quella “della rendita”» in «Pasticcio avezzanese», agosto. Franca Sanità (Cna) affermava a dicembre: «non esistono posizioni inconciliabili fra chi si batte per tutelare l’ambiente e migliorare la qualità della vita dei cittadini avezzanesi e chi difende gli interessi del piccolo commercio e dell’artigianato». Ho scritto ad ottobre, sullo schieramento favorevole al restyling di corso della Libertà: «Non piace probabilmente agli altri commercianti, dato che si sono tenuti un po’ in disparte (loro ed anche gli artigiani): non hanno tenuto il moccolo all’Amministrazione, com’era successo al tempo della vendita della Corradini-Fermi». (Confcommercio impegna sul plesso anche il prossimo sindaco – 30 gennaio. Il project financing non è passato per qualcosa più di un «cavillo giuridico»).
E’ bene metterci le mani dentro la crepa. «L’urbanistica e l’edilizia rappresentano due settori strategici per lo sviluppo economico della regione», Lanfranco Venturoni (Pdl) agli inizi di novembre.
Bisogna indagare sulle trasformazioni del centro per avere un’idea della politica delle ultime amministrazioni (cubature, mancato blocco delle licenze commerciali al centro, piano per l’edilizia scolastica, destinazioni d’uso, dehors).
E’ stato chiuso un occhio sulle ristrutturazioni e sulle ricostruzioni dei privati, incoraggiato la cessione d’edifici e spazi pubblici innescando un meccanismo insostenibile per la città e la società, nel tempo lungo. Il carico urbanistico ne ha risentito.
Altre crepe. La circolazione ingorgata allontana le persone dal centro – ma non solo –, alcuni negozi chiudono e c’è chi se la prende con gli amministratori. (Non hanno mai detto agli avezzanesi, costoro, che ci sono troppi negozi. I commercianti sono, tra l’altro, i maggiori azionisti dell’amministrazione in carica).
I dehors, col tempo, produrranno oltre a nuovi prodotti immobiliari (locali miniaturizzati) anche nuove frizioni tra commercianti ed esercenti: il dehors è la tipica struttura da isola pedonale. Gli esercenti spingeranno ancora per ottenere manifestazioni che prevedono la chiusura al traffico motorizzato.

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