Ho passato un po’ di tempo
da un amico, ieri pomeriggio. S’è chiacchierato del più e del meno anzi del
meno, perché l’ho ragguagliato sul taglio di sei alberi sul marciapiede di
piazza Orlandini – è in ballo una rotatoria, in mezzo via Garibaldi e via XX
Settembre.
S’è parlato anche dei miei post
da quando ho ripreso a pubblicare. Ho usato l’espressione «fa tenerezza», nel
post dello scorso 20 luglio. Fa tenerezza che cosa e a chi? Fa tenerezza a me.
Fa tenerezza accostare una lettera di sei mesi fa alle parole dell’ex capo
dell’Ufficio tecnico – due mesi e mezzo fa.
Riassumo la lettera. I
platani di via Roma sono stati salvati dal taglio e curati durante la giunta
Spallone («ogni pianta ebbe le sue cure»). Sono stati salvati (sempre durante
la giunta Spallone) anche gli alberi di via Marruvio. «Ma la cosa fondamentale
che permise di reggere ai continui attacchi del partito dei tagliatori di
piante fu che fra i punti qualificanti di quella amministrazione ci fu la
sistemazione di tutti i marciapiedi all’interno del quadrilatero e la
sostituzione delle piante non curabili con centinaia di piante nuove messe là
dove mancavano […] Non vorrei sbagliare ma si misero “in sicurezza” ben
cinquemila piante». (Di Bastiano A., L’elogio
dell’albero, in «Il Velino» n. 82/3 – 15 febbraio 2013, p. 12). Qui mi
fermo.
Il brano citato nel post
del 20: «Nessuno poteva fermarlo. Come quando si è messo in testa [Mario Spallone]
che gli alberi nel centro della città andavano abbattuti […] Con l’abbattimento
delle piante, sostituite con alberelli, i marciapiedi furono ristretti e lo
spazio recuperato fu utilizzato per realizzare oltre 1.000 posti auto». (Motta
N., “Ecco come Spallone rilanciò Avezzano
dopo Tangentopoli”, in «Il Centro» 19 maggio 2013).
Bene. Sfugge che cos’è
questo bizzarro «partito dei tagliatori di piante» e chi lo componeva, nella lettera;
Palumbo nell’intervista a Motta, dovrebbe invece riferirsi (se non sbaglio) al
piano-parcheggi (Pup, 1996).
P.S. E’ estate e la gente gioca di più: propongo un
giochino anch’io. Si tratta d’elencare i partiti, le associazioni e le persone
che hanno contrastato il Pup. Ripetere l’operazione con la vicenda del
parcheggio interrato a piazza G. Matteotti (2011). Confrontare i dati raccolti:
il risultato è scontato ma è nondimeno esilarante.
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