martedì 30 luglio 2013

Backstage


Ho passato un po’ di tempo da un amico, ieri pomeriggio. S’è chiacchierato del più e del meno anzi del meno, perché l’ho ragguagliato sul taglio di sei alberi sul marciapiede di piazza Orlandini – è in ballo una rotatoria, in mezzo via Garibaldi e via XX Settembre.
S’è parlato anche dei miei post da quando ho ripreso a pubblicare. Ho usato l’espressione «fa tenerezza», nel post dello scorso 20 luglio. Fa tenerezza che cosa e a chi? Fa tenerezza a me. Fa tenerezza accostare una lettera di sei mesi fa alle parole dell’ex capo dell’Ufficio tecnico – due mesi e mezzo fa.
Riassumo la lettera. I platani di via Roma sono stati salvati dal taglio e curati durante la giunta Spallone («ogni pianta ebbe le sue cure»). Sono stati salvati (sempre durante la giunta Spallone) anche gli alberi di via Marruvio. «Ma la cosa fondamentale che permise di reggere ai continui attacchi del partito dei tagliatori di piante fu che fra i punti qualificanti di quella amministrazione ci fu la sistemazione di tutti i marciapiedi all’interno del quadrilatero e la sostituzione delle piante non curabili con centinaia di piante nuove messe là dove mancavano […] Non vorrei sbagliare ma si misero “in sicurezza” ben cinquemila piante». (Di Bastiano A., L’elogio dell’albero, in «Il Velino» n. 82/3 – 15 febbraio 2013, p. 12). Qui mi fermo.
Il brano citato nel post del 20: «Nessuno poteva fermarlo. Come quando si è messo in testa [Mario Spallone] che gli alberi nel centro della città andavano abbattuti […] Con l’abbattimento delle piante, sostituite con alberelli, i marciapiedi furono ristretti e lo spazio recuperato fu utilizzato per realizzare oltre 1.000 posti auto». (Motta N., “Ecco come Spallone rilanciò Avezzano dopo Tangentopoli”, in «Il Centro» 19 maggio 2013).
Bene. Sfugge che cos’è questo bizzarro «partito dei tagliatori di piante» e chi lo componeva, nella lettera; Palumbo nell’intervista a Motta, dovrebbe invece riferirsi (se non sbaglio) al piano-parcheggi (Pup, 1996).
P.S. E’ estate e la gente gioca di più: propongo un giochino anch’io. Si tratta d’elencare i partiti, le associazioni e le persone che hanno contrastato il Pup. Ripetere l’operazione con la vicenda del parcheggio interrato a piazza G. Matteotti (2011). Confrontare i dati raccolti: il risultato è scontato ma è nondimeno esilarante.

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