Lo consiglio caldamente a
chi vuol conoscere la condizione della nostra «scena» culturale (soprattutto
gli americani e i tedeschi che mi seguono):
Non entro nel merito delle
scelte dell’Amministrazione, però mi va di scrivere giusto qualcosa su questa
parte: «Guest star dell’universo
della musica – ha proseguito De Angelis – faranno il loro ingresso ad Avezzano
grazie a questo festival del jazz. Come il noto trombettista Claudio Corvini, o il batterista Roberto Gatto, molto accreditato. Sette
giorni di jazz avranno un richiamo non solo locale, ma, si spera, anche
nazionale». È la mia vita passata che mi spinge a farlo.
Non è la prima volta che
Corvini – come numerosi jazzisti della Capitale dagli anni Cinquanta del secolo
scorso – mette i piedi ad Avezzano. Egli faceva parte – con il fratello – della
sezione «fiati» a una registrazione di Donald Harrison – negli studi dell’emittente
Atv7 e poi messo in onda in un paio di occasioni (1991). Conservo ancora un (mio)
manifesto che annovera gli stessi fratelli tra i docenti della School di Jazz On – Claudio
(Tromba e Big band), e Mario (Trombone e Big band) – 1992. La sua ultima
esibizione ad Avezzano è recente. Ho invece ascoltato il simpaticissimo
batterista romano nei primi anni Novanta in uno dei locali che spuntarono in
quel periodo lungo la Tiburtina Valeria. Lui capitò per caso, come pure il mite
Gianluigi Trovesi.
Non ci sarà richiamo
nazionale, si metta l’animo in pace De Angelis ed è bene perciò, confidare nella
disperazione degli avezzanesi. Mi rendo conto che un assessore alla Cultura, non
può conoscere tutto e gli va perdonata un’uscita del genere, mentre chi gli ha raccontato
una cosa del genere, farebbe bene a non nascondere certi fatti.
Nessun commento:
Posta un commento