Poco
dopo aver pubblicato il post legato sia al «caso Cosmo» sia alle elezioni
amministrative, mi sono imbattuto in un altro comunicato sugli stessi temi,
pubblicato nel web. Era firmato da Domenico Venditti per la lista Avezzano
Rinasce ed esordiva sul drammatico: «Il sindaco di Avezzano dichiara ufficialmente
guerra ai commercianti di Avezzano». Uh, non mi ha detto niente nessuno e poi,
scoppia la guerra e non ho nemmeno uno straccetto da mettermi addosso! Proseguiva
sul catastrofico: «e prepara la desertificazione
totale del centro» – è mio il grassetto. La mia (scontata) reazione sul
momento è stata, oltre al gesto dell’ombrello: «Tiè, io qua ci faccio i vermi!».
Prosegue
ancora tra il profetico e l’apocalittico per qualche giovane mentre per quelli
della mia età, è lo stanco ritornello legato a ogni minimo cambiamento nel
settore distributivo che si è presentato negli ultimi cinquant’anni. Poi invece ti ritrovi un agglomerato in cui il
numero dei negozi è cresciuto costantemente da allora. «Il saldo finale
dell’operazione Cosmo, infatti, sarà quello di aver provocato la fine di tante
piccole imprese commerciali, di conseguenza la perdita di centinaia di posti di
lavoro e di impoverire ulteriormente il tessuto sociale della città». (Come si
fa a impoverire il tessuto sociale della città, se si aggiungono semplicemente altri disoccupati? Qualche cifra,
proiezione, niente?). Tra le varie iniziative promesse e richieste, spicca a
mio avviso lo studio dell’«impatto alla viabilità di quella zona già fortemente
congestionata dall’esistente». La Tiburtina Valeria non se la passa bene in
alcune ore della giornata per via del traffico e siamo d’accordo, via C. Corradini
invece? Mai ingorgata una delle principali arterie che passa addirittura per il
centro della citta? (E non se ne vergogna nessuno). Mai dato una scorsa ai
vecchi dati del Pgtu?
Nella
presentazione pubblica della sua candidatura una settimana fa, l’attuale
sindaco aveva lavorato di fino: «Un polo culturale negli edifici delle
Corradini-Fermi con nuove imprese e attività per innalzare la cultura con
l’innovazione». Non si capisce che volesse dire con un minimo di precisione, ma
rende un’idea. Vi è quasi tutto,
manca un’area-cani, una piscina, un osservatorio astronomico, un giardino
pensile, un ascensore per disabili gravissimi e poco altro. Continuava così,
prosaicamente: «Ad Avezzano piove ed è freddo, per vivere sempre il centro
della città realizzeremo una galleria coperta». Avrà mormorato tra sé ai
numerosi avversari, anche lui: Tiè!
(Mollo
per almeno un mese la faccenda delle Amministrative altrimenti finisce che
quello del blogger diviene un lavoro,
per me).
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