Ho
incontrato più di un candidato alle prossime Amministrative negli ultimi
giorni: «Osservazioni da fare sulla campagna elettorale?». Io rispondo
consigliando (invano) agli «attaccanti» di non ripetere né i contenuti né la
comunicazione del sindaco; l’unica novità finora è costituita dall’invenzione
delle… «Nazza-girls». Si passa poi alle questioni cittadine e si parla
inevitabilmente della zona meno abitata, del plesso scolastico lungo via C.
Corradini in particolare e dei progetti avveniristici pensati da un mese a
questa parte dai vari contendenti. «Perché v’interessa così tanto?», chiedo.
Sono state formulate diverse proposte strampalate, dovute generalmente sia a
una conoscenza superficiale del posto sia all’esigenza di rastrellare il voto
dei commercianti.
Sei
anni fa raccontai sul blog un’iniziativa dell’allora sindaco di Milano (G. Pisapia)
tesa a tenere impegnate le aule scolastiche del capoluogo lombardo anche durante
le ore pomeridiane; non ne ho più trattato in seguito e immagino che sia finita
lì.
Il
nuovo sindaco (G. Sala) a metà marzo ha invece lanciato un progetto per le
biblioteche comunali; di là della cifra investita e dell’iniziativa complessiva,
mi preme segnalare che crescerà il numero delle strutture aperte fino alle 23. («La
prospettiva, inoltre, è arrivare a una domenica aperta, a rotazione, nelle
diverse biblioteche di zona», in «IlCorriereDellaSera» Milano, 17 marzo 2017). Cambia perciò qualcosa
in una grande città, anche in periferia e soprattutto, senza aggiungere un mattone o un metro quadrato d’asfalto.
Mi
si dirà che Milano è Milano e Avezzano è Avezzano ma io sono sicuro, che da
quelle parti, vi abitano i milanesi
mentre da noi sono accampati gli
avezzanesi.
Seguo
da mesi sul web – si tratta perciò di notizie pubbliche, facilmente reperibili
– la vicenda dell’Istituto comprensivo Collodi-Marini; esso sta lentamente
divenendo un punto di riferimento per i residenti nella zona sud-ovest della
città per via della sua attività fuori dell’orario strettamente scolastico. (Si
tratta di comuni insegnanti, di grigi impiegati statali).
Porto
questo esempio senz’altro positivo in una città dominata dall’individualismo. È
un esempio da ammirare proposto ai miei interlocutori e a km0 come si dice oggi.
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