sabato 14 dicembre 2013

K'sLT 49


Nella seconda settimana di marzo, ho messo in relazione un paio di notizie: 1) l’Alta velocità non passa per l’Abruzzo, 2) l’avvio di una procedura per la costruzione dell’inceneritore PowerCrop (con la non ostilità di Avezzano).
E’ intervenuta prima un’associazione di consumatori e poi due sindacati di lavoratori dei trasporti per protestare contro l’esclusione dell’Abruzzo dal tracciato dell’Alta velocità. Ci ha pensato Giandonato Morra per la Regione, pochi giorni dopo chiedendo a Trenitalia di rivedere il suo piano: gli abruzzesi sono allarmati, perché non vedranno Frecciarossa sulla tratta Ancona-Bari. Hanno le idee chiare all’Emiciclo, di là di come andrà a finire.
C’è voluto un giorno di precisazioni, per renderci conto che era giusto quanto avevamo capito inizialmente su PowerCrop. La vicenda ha prodotto battibecchi tra partiti e incrinature alle alleanze elettorali (Avezzano, Celano). E’ stato sparso con disinvoltura l’oblio su tre ricorsi al Tar (WWF, comuni di Luco dei Marsi e Avezzano), contro detto inceneritore. Luco dei Marsi ha scelto la continuità amministrativa. Ad Avezzano si rimuovono pagine della vita amministrativa recente, dimenticando qualche delibera comunale approvata all’unanimità. Installare un impianto del genere a Borgo Incile significa sostanzialmente rinnegare la riserva del Salviano istituita dalla Regione (Lr 134/1999). Più di un amministratore invoca oggi «studi scientifici» sull’inceneritore, gli stessi che loro dovevano richiedere al tempo della giunta Del Turco. Si prevedono incontri informativi per spiegare ai cittadini, come agli scolaretti, la «non pericolosità per l’ambiente e per la salute dei cittadini» dell’impianto. L’azienda fa sapere, di non voler bruciare «qualsiasi tipologia di rifiuto». (PowerCrop, non brucerà rifiuti fino alla prima presunta crisi. I sindacati, essi sì imploreranno di farlo per salvare posti di lavoro).
L’unica novità consiste nel fatto che l’impianto è diventato per decreto del governo Monti una struttura di tipo strategico che aggira perciò alcuni poteri delle amministrazioni periferiche. Detta novità non poteva non cogliere tutti di sorpresa, a partire dai parlamentari abruzzesi e proseguendo con i consiglieri regionali.
Circolano idee confuse ad Avezzano. (Alfredo Iacone considera: «adesso l’ombra di Celano copre tutto», in Pino Veri, Biomasse, c’è «l’ombra di Celano», Il Messaggero 13 marzo 2013).

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