La settimana scorsa si è
discusso per un po’ riguardo a un investimento che ha visto come protagonista
un pedone: c’è stato chi ha attribuito la colpa alla scarsa visibilità,
riferendosi alla dichiarazione (d’ordinanza, ormai) dell’investitore – «Non
l’ho visto». È necessario perciò a detta di qualche anonimo commerciante, segare altri alberi presso gli incroci
– e non solo. (Non è uscito nel web). Gli alberi c’entrano poco o niente a mio
avviso – via G. Mazzini-via N. Sauro.
Il successivo investimento di
pedone è invece avvenuto lungo via XX Settembre: sarà almeno il quarto, nel
giro di qualche mese in quelle parti.
Tali episodi sono
generalmente delle fatalità, ma non sempre soprattutto quando si ripetono sullo
stesso tronco. Nel caso specifico – un bel tratto dopo l’ex ferrovia dello
zuccherificio –, si tratta di un pezzo di città attraversato a velocità sostenuta
dalle automobili in uscita da Avezzano. C’entra poco in casi del genere la
casualità o la fatalità bensì – abbastanza – l’urbanistica e la mobilità.
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