Non
si registrano cambiamenti dall’ultimo post sulla ferrovia dell’ex
zuccherificio. Rivalutazione Trara ha oggi spiegato il senso del suo intervento
sul Centro (cartaceo). È una
questione d’igiene e di sicurezza – secondo copione: si provvederà ben presto a
bonificare l’area e poi a venderla ai privati disposti ad acquistare. Non è
stata recintata l’intera proprietà della società – come ho raccontato –, ma
solo la parte prossima al Quadrilatero: mera casualità? Penso di no e lo dico
da frequentatore della parte «sud», più che della «nord»: si trovano buste con
i rifiuti, bottiglie e molto altro anche nella zona più prossima al Nucleo
industriale, trattandosi di un’infrastruttura abbandonata. (Di là della
sicurezza: chi bazzica quel posto conosce bene che cosa può incontrare).
La
stessa società si rifiuta di capire – ne ignoro il motivo – che quel tronco di
ferrovia che le appartiene, è uno dei cinque-sei pezzi di storia che restano
agli avezzanesi: si può fare di tutto nel resto della città. È in piccolo, una
ripetizione del caso «gualchiera» a Celano. Bisognerà fargli capire in qualche
modo che quella striscia di terra è importante per qualcuno. (Di là del fatto
che la proprietà privata in Italia non è sacra né inviolabile).
Il
caso è scoppiato nella scorsa primavera ma è stato congelato. Che fine ha fatto,
in tutto questo tempo il sindaco, i consiglieri comunali, gli assessori, i
sedicenti storici locali, i difensori di casette diroccate, quelli che si
lamentano per le cacche dei cani sui marciapiedi e gli adesivi sul busto di
Camillo Corradini?
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