È
una città che non cessa di stupire, Avezzano; essa è un pozzo di san Patrizio
per le mie pubblicazioni. Riprendo dai post precedenti – il primo della serie era
intitolato Questione di casting –,
nel senso: incontri del sindaco con varie associazioni a ridosso delle
Amministrative di maggio; parlo dei commercianti stavolta. (È meglio precisare
subito: un conto è un’associazione dei commercianti e ben altro chi svolge davvero quel lavoro).
Dopo
la crisi finanziaria (fine 2008), le associazioni di categoria hanno chiesto
una mano al sindaco e lui ha promesso che sotto il suo mandato non ci sarebbe mai
stata l’isola pedonale. (Sorge spontanea la domanda: chi l’aveva reclamata?). Le
stesse associazioni si sono lamentate per i mancati incassi durante l’anno e il
primo cittadino ha rimediato con le bancarelle natalizie in piazza A. Torlonia.
È stata poi la volta delle tasse troppo alte, e così le stesse bancarelle sono
state spostate nel catino di piazza Risorgimento. (Più di uno si è lamentato perché
queste facevano concorrenza sleale nei confronti degli «onesti commercianti»
che pagano le tasse fino all’ultimo centesimo). Gli affitti sono alti e il
sindaco dichiara di voler ricavare una sorta di «salotto» al centro; si
comincia perciò con la (mezza) Notte bianca e i circenses. (In tal caso si adirarono i proprietari dei bar perché i
villici che raggiungevano la capitale della Marsica erano poco propensi a
spendere). Gli affitti crescono ancora ed è chiesto al sindaco di mediare con i
proprietari degli immobili e l’Amministrazione non fa pagare i parcheggi nelle
strisce blu nel periodo natalizio. (È come se i sorci ricorressero a un calamaro
o a un cervo per evitare d’essere catturati dai gatti). Questa è una breve rappresentazione
degli ultimi anni, con qualche imprecisione, tra il serio e il faceto ma la
sostanza non cambia.
Tra
qualche ora s’incontreranno le associazioni di categoria con l’assessora al
Commercio: in qual modo s’impegnerà la seconda, a nemmeno tre mesi dalle
Amministrative? Segnalo però un paio di novità degli ultimi giorni. La prima è
una scoperta di Confesercenti: i suoi iscritti non hanno diritto alla cassa
integrazione o a tutele analoghe. (L’associazione racconta queste cose a una
città di 42mila anime, tra l’altro). La seconda è più interessante, secondo me:
il primo cittadino sorprende tutti l’altro ieri, mostrando i dati che indicano
una ripresa registrata nel comparto commerciale avezzanese sotto il suo mandato
e addossando buona parte di responsabilità per quanto riguarda l’aumento degli
affitti ai proprietari d’immobili. D’altra parte… («Vedendo dove il nemico è
pieno e dove è vuoto, non occorre prendersi il fastidio di elaborare piani complicati:
è sufficiente mantenersi concentrati», Zhang Yu).
«Le
saracinesche abbassate…», «Le
saracinesche abbassate…», «Le
saracinesche abbassate…», è stato ripetuto (a pappagallo) per anni. Che
cosa inventeranno adesso i suoi concorrenti alle prossime Amministrative, soprattutto
quelli che hanno già incorporato tale abusato mantra nelle prime dichiarazioni programmatiche?
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