giovedì 19 settembre 2013

Giacca tirata


Mi lascia indifferente, la vicenda del cosiddetto restyling di piazza del Mercato: si sega qualche albero, si ricavano alcuni parcheggi e poco altro. Lo ricavo da una foto del progetto:
Solite cose avezzanesi, io non mi arrabbio per niente. Considero – per la mia formazione – una piazza come un luogo chiuso e per questo mi battei contro la distruzione del Mercato coperto, negli anni Ottanta del secolo scorso; m’interessa poco per lo stesso motivo, piazza Bruno Corbi.
Può intrigare della questione, la campagna di comunicazione del Comune.
E’ stata coniata l’espressione «città distretto» a proposito d’Avezzano. Avezzano sarà «consacrata» città distretto, anche se non si è specificato da chi (papa, governatore di Regione, presidente della Repubblica, ecc. Si consacra con olii appositi, in genere).
E’ un’illusione pensare che un simile posto possa diventare il «salotto» di tutta la città. (E’ lo stesso problema della periferia: non basta ricavare uno spazio simile a quello della piazza per poi trovarselo pieno di gente). Pensano di farci un affare, le stesse persone – i commercianti –, che appoggiano il progetto. L’operazione «offrirà ulteriori trenta posti di lavoro» – Gabriele De Angelis, ibidem. (Proprio «offrirà»). Mah…
(Bisogna fare attenzione alle aree dei distributori di benzina lungo via XX Settembre, una volta abbandonate).

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