mercoledì 12 marzo 2014

la Terra dei Carciofi


Ai trentenni.
Il miglior pezzo sull’incendio di San Marcello (Celano, 4 marzo) è questo:
Non mi stupisce che i partiti all’opposizione (tutta) abbiano preso l’episodio per attaccare l’attuale amministrazione, ma un briciolo d’ipocrisia in meno non avrebbe guastato. La vasta discarica abusiva è stata «ripresa» e fotografata nel 2008, ma è facile immaginare che per coprire una tal estensione, non sia bastata una settimana, un mese o due di scarichi abusivi. (Senza contare il fatto, che gli autori delle fotografie e del video non sono celanesi).
Hanno accostato in modo improprio «la Terra dei Fuochi» all’incendio alle porte di Celano le testate giornalistiche online. (C’è cascata – purtroppo – perfino la miglior testata abruzzese).
Il malavitoso campano appartiene a un’associazione che «coltiva» attraverso il fuoco, il flusso di rifiuti smaltito illecitamente. La sua attività serve a cambiare tipologia al rifiuto e far salire il prezzo del suo trattamento e a tenere lontane ruspe e sguardi indiscreti. Il «razzolatore» fucense si serve del fuoco per separare i metalli dal legno, dalla plastica e dalla gomma. A differenza del malavitoso, egli non ha bisogno di un’organizzazione e si muove alla luce del sole; seleziona, raccoglie e incendia nel pomeriggio e poi torna il giorno seguente a ritirare. (Il «razzolatore» di metalli, s’intende).
Non è il primo né l’ultimo incendio da quelle parti, checché ne dica le nostre autorevoli fonti d’informazione.

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