Ai trentenni.
Il miglior pezzo
sull’incendio di San Marcello (Celano, 4 marzo) è questo:
http://marsicanews.com/altri-articoli/a-celano-come-nella-terra-dei-fuochi-libera-indagini-dal-2008/
Non mi stupisce che i
partiti all’opposizione (tutta) abbiano preso l’episodio per attaccare
l’attuale amministrazione, ma un briciolo d’ipocrisia in meno non avrebbe
guastato. La vasta discarica abusiva è stata «ripresa» e fotografata nel 2008, ma è facile immaginare che per
coprire una tal estensione, non sia bastata una settimana, un mese o due di
scarichi abusivi. (Senza contare il fatto, che gli autori delle fotografie e
del video non sono celanesi).
Hanno accostato in modo
improprio «la Terra dei Fuochi» all’incendio alle porte di Celano le testate
giornalistiche online. (C’è cascata –
purtroppo – perfino la miglior testata abruzzese).
Il malavitoso campano
appartiene a un’associazione che «coltiva» attraverso il fuoco, il flusso di
rifiuti smaltito illecitamente. La sua attività serve a cambiare tipologia al
rifiuto e far salire il prezzo del suo trattamento e a tenere lontane ruspe e
sguardi indiscreti. Il «razzolatore» fucense si serve del fuoco per separare i
metalli dal legno, dalla plastica e dalla gomma. A differenza del malavitoso,
egli non ha bisogno di un’organizzazione e si muove alla luce del sole;
seleziona, raccoglie e incendia nel pomeriggio e poi torna il giorno seguente a
ritirare. (Il «razzolatore» di metalli, s’intende).
Non è il primo né l’ultimo
incendio da quelle parti, checché ne dica le nostre autorevoli fonti d’informazione.
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