L’«altra parte» ha eseguito
invece il copione classico del politicante quando vuol far passare opere
pubbliche cui non crede abbastanza: l’invaso è strategico per l’agricoltura,
necessario per lo sviluppo della Piana, ecc. (Da inserire nella cornice: se le
cose vanno bene nel Fucino, ci guadagna anche tutta la Marsica). Ci fu
assicurato (2007) che la «torcia al plasma» era irrinunciabile per il rilancio
dello stabilimento ma il suo progetto fu ben presto messo da parte alle prime
avvisaglie di crisi alla Micron, anche per un calo di attendibilità
dell’azienda nei confronti delle amministrazioni locali oltre che per le
proteste dei comitati spontanei e la rinuncia di Luco dei Marsi a ospitare
l’impianto.
«Ancora co’ ‘sta storia…», è la frase tra l’annoiato e lo
spazientito ripetuta da alcuni vecchi conoscenti quando ho preso a raccontar
loro i contorni della questione. È cambiata sia la situazione nazionale e sia
locale in realtà, ma non il tipo di progetto, la sua giustificazione e forse le
persone che lo propongono o lo sponsorizzano di nuovo. (2/5)
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