venerdì 9 gennaio 2015

CH 2


Chiarisco ciò che ho scritto ieri.
Non abbiamo in Italia una rivista satirica come CH e se qualcuno la fondasse, affonderebbe nel giro di pochi mesi per le denunce di oscenità e di vilipendio alla religione. (Come lettore del Male negli anni Settanta, ne ho una mezz’idea). Tante persone che oggi si stracciano le vesti per la libertà di stampa attaccata, sono le stesse che propongono restrizioni all’informazione o diventano molto suscettibili, quando leggono il proprio nome su un pezzo di carta.
(Non solo). Il macello nella redazione di Charlie Hebdo è stato usato in modo strumentale da più di un partito in Italia. (È bene aggiungere: anche dagli imbecilli che ripetono in giro come pappagalli ciò che sentono dire dal leader che hanno votato). È tutto un immaginare complotti, notare anomalie, contraddizioni e stranezze da parte di moltissimi connazionali, mentre sono diffuse le immagini delle veglie dei francesi, nel cuore di Parigi. (Il numero dei morti è altissimo, considerando che viviamo in tempo di pace. Non posso dimenticare che la strage di piazza Fontana mandò di traverso l’adolescenza a me e ad altri coetanei).
Da noi si cazzeggia – perdonate il francesismo – mentre Charlie Hebdo annuncia che sarà di nuovo in edicola: la vita continua, da quelle parti. (Alla faccia dell’oscurantismo e del misticismo).

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