venerdì 21 agosto 2015

M4


Mi sono accorto di aver trattato di come si fa informazione da queste parti, a scorrere le ultime cose che ho scritto. Bisogna parlare almeno di miopia più che di distanza tra la notizia scritta e il «fatto»; tempo addietro io ho anche sfatato il luogo comune secondo cui le testate on-line pubblicano tutto e senza nemmeno leggere i comunicati-stampa che riproducono: scelgono, scelgono altroché.
Piazza del Mercato riparte o no? Anziché chiedere a chi compete i motivi di questo stallo, si prende a illudere il lettore che quello spazio possa riprendere – attraverso qualche spettacolino – la funzione che ha avuto fino a cinquant’anni fa.
Nessuno si è accorto dei sei renitenti alla Notte bianca, eppure hanno fatto notizia ancor prima di dichiarare la loro posizione. (Più che scomodare l’economia, andava citata la commedia: «Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto, così, vicino a una finestra, di profilo, in controluce»).
C’è un seguito alla vicenda dei migranti ospitati a Sante Marie o si è trattato di un polverone?
Ho letto in questo mese – ma non lo ritrovo nel web –, un articolo su delle mosche inaspettate nei pressi dell’Aci. Mosche solo in un posto, in un paese tanto esteso?
Un paio d’anni fa ho accennato su questo blog in più occasioni a una malattia – di cui ignoro il nome – che colpisce alcuni nostri alberi (Aesculus hippocastanum). Ho cominciato con gli ippocastani di via mons. P.M. Bagnoli, mi sono poi accorto di quelli lungo via mons. D. Valerii e ho infine scoperto quelli su via N. Sauro: centinaia di metri di strada. A luglio – da almeno tre anni –, si cominciano a notare delle chiazze giallastre sulle foglie degli ippocastani, poi spiccano nella chioma quelle disseccate e a quel punto compaiono dei ditteri – che non so definire – intorno alla pianta. Le «mosche» intorno agli alberi davanti alla sede dell’Aci, sono esse l’effetto di una malattia come pure le foglie disseccate. Il problema – volendolo risolvere – è perciò qualche decina d’alberi malati e non altro.
(Per restare in tema: si è arenato dopo un paio di strade, il mio censimento degli alberi tagliati dal Comune e non ripiantati).

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