mercoledì 26 agosto 2015

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Non ho molta voglia di scrivere qualcosa sul ritorno al doppio senso di circolazione su via Roma. La vicenda dell’anello a senso unico secondo me, si è chiusa con le ultime elezioni amministrative: tutti i candidati alla poltrona di sindaco volevano la sua abolizione. L’unica realizzazione che rimane del Pgtu è la rotonda in piazza Orlandini.
Nove anni fa in uno dei primi post, raccontavo come gli strumenti di pianificazione sono considerati «carta straccia», dalle nostre parti.
Non si è pensato in questi tredici anni dall’adozione del Pgtu, a ridurre il traffico motorizzato, a eliminare la strozzatura costituita dalla stazione ferroviaria tra zona d’espansione nord e centro – sotto Floris è circolata qualche mezza idea –, a selezionare le strade. L’anello a senso unico è stato un sistema per separare – in qualche modo – il traffico proveniente altrove e diretto fuori città.
Non si è capito minimamente che il centro – nonostante la riduzione dei marciapiedi (1996) – non sopporta grossi volumi di traffico. Il Comune lo utilizza invece in modo clientelare e «cerchiobottista»: una volta lo chiude al traffico motorizzato per far piacere a chi vuole l’isola pedonale, un’altra fa in modo che sia ingorgato dalle automobili e tener buoni i commercianti.
Rimettere indietro le lancette della storia non servirà solo a far crescere l’inquinamento, come paventa qualcuno in cerca di notorietà:
In moltissimi saranno contenti perché nella loro imbecillità pensano che i marsicani abbandoneranno i centri commerciali e prenderanno d’assedio i negozi del centro d’Avezzano. Ho un’idea di come si trattano simili questioni negli Stati Uniti e perciò sono abbastanza sconfortato da quello che è successo da noi. Mah…

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