Non ho molta voglia di
scrivere qualcosa sul ritorno al doppio senso di circolazione su via Roma. La
vicenda dell’anello a senso unico secondo me, si è chiusa con le ultime
elezioni amministrative: tutti i candidati alla poltrona di sindaco volevano la
sua abolizione. L’unica realizzazione che rimane del Pgtu è la rotonda in
piazza Orlandini.
Nove anni fa in uno dei
primi post, raccontavo come gli strumenti di pianificazione sono considerati
«carta straccia», dalle nostre parti.
Non si è pensato in questi tredici anni dall’adozione del Pgtu, a
ridurre il traffico motorizzato, a eliminare la strozzatura costituita dalla
stazione ferroviaria tra zona d’espansione nord e centro – sotto Floris è
circolata qualche mezza idea –, a selezionare le strade. L’anello a senso unico
è stato un sistema per separare – in qualche modo – il traffico proveniente
altrove e diretto fuori città.
Non si è capito minimamente
che il centro – nonostante la riduzione dei marciapiedi (1996) – non sopporta
grossi volumi di traffico. Il Comune lo utilizza invece in modo clientelare e
«cerchiobottista»: una volta lo chiude al traffico motorizzato per far piacere
a chi vuole l’isola pedonale, un’altra fa in modo che sia ingorgato dalle
automobili e tener buoni i commercianti.
Rimettere indietro le lancette della storia non servirà solo a far crescere l’inquinamento,
come paventa qualcuno in cerca di notorietà:
In moltissimi saranno contenti perché nella loro
imbecillità pensano che i marsicani abbandoneranno i centri commerciali e prenderanno
d’assedio i negozi del centro d’Avezzano. Ho un’idea di come si trattano simili
questioni negli Stati Uniti e perciò sono abbastanza sconfortato da quello che
è successo da noi. Mah…
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