Andando in giro per la
città che gli alberi, per gli abitanti, rappresentano generalmente una seccatura.
Le ultime amministrazioni che si sono succedute hanno tagliato alberi degni di
tale nome per sostituirli, quando è successo, con alberelli striminziti che non
danno ombra… e mostrano un’idea banale della natura. Immagino che ci sia un
collegamento con la pratica (privata) di distruggere gli alberi da parte
d’alcune persone infastidite, non si sa bene da cosa. Gli alberelli piantati
dal comune, ben si prestano a essere spezzati o cavati in pochissimo tempo, con
poco lavoro. (Nella realtà, sono numerosi i cittadini che si prendono cura dei
pochi spazi di «verde» urbano). Ancora, a ridosso delle elezioni di primavera,
sono stati segati tutti gli alberi di via Crispi e nessuno ha avuto da
obiettare; alla fine saranno rimpiazzati, anche loro, con quelli anoressici che
vanno tanto di moda. Più di un amico, forestiero, mi ha chiesto della bizzarria
di tagliare i fusti a un metro da terra: «Lo fate solo voi». (Avezzanoblu, ottobre 2007)
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