domenica 3 aprile 2016

Vecchi frammenti 5


Andando in giro per la città che gli alberi, per gli abitanti, rappresentano generalmente una seccatura. Le ultime amministrazioni che si sono succedute hanno tagliato alberi degni di tale nome per sostituirli, quando è successo, con alberelli striminziti che non danno ombra… e mostrano un’idea banale della natura. Immagino che ci sia un collegamento con la pratica (privata) di distruggere gli alberi da parte d’alcune persone infastidite, non si sa bene da cosa. Gli alberelli piantati dal comune, ben si prestano a essere spezzati o cavati in pochissimo tempo, con poco lavoro. (Nella realtà, sono numerosi i cittadini che si prendono cura dei pochi spazi di «verde» urbano). Ancora, a ridosso delle elezioni di primavera, sono stati segati tutti gli alberi di via Crispi e nessuno ha avuto da obiettare; alla fine saranno rimpiazzati, anche loro, con quelli anoressici che vanno tanto di moda. Più di un amico, forestiero, mi ha chiesto della bizzarria di tagliare i fusti a un metro da terra: «Lo fate solo voi». (Avezzanoblu, ottobre 2007)

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