venerdì 8 aprile 2016

Ciao

Ho tralasciato da molto tempo, dei fatti che erano rilevanti per me fino a pochi anni fa: ci avrei scritto un post per ognuno.
Gli ultimi esempi. Nell’ultima settimana di febbraio ho incrociato ogni giorno una scarpa abbandonata da qualcuno. (Una per cinque giorni). Sabato santo ho notato diverse ragazze fotografare anzi, melafonare le chiome rosa degli alberi in fiore sotto casa, nel senso: più numerose che negli anni passati. Ho notato un maggiore afflusso di persone verso la cattedrale per via dell’Anno santo, soprattutto di mattina. Ho perso un po’ di tempo per averne un’idea e senza scrivere nulla sugli effetti del recente divieto di gettare in terra le cicche di sigaretta: ci si fa attenzione giusto nel Quadrilatero. Ho notato che una gattara delle mie parti lascia insieme ai croccantini qualche pacco di würstel – chiuso ovviamente. Agli inizi del mese ho incrociato di nuovo il venditore di poesie – ne avevo trattato nel dicembre 2014. Che dire, dell’innocuo Oublier (3 marzo) cliccato ben 1631 volte in un giorno, solo negli Stati Uniti? Com’è potuto succedere?
Ho cominciato il percorso del blog con un progetto che ha subito qualche modifica. Mi sto però chiedendo da alcune settimane: desideravo proprio sbugiardare, irridere, scrivere così tanto su amministratori locali, imbratta-pagine del web e personaggi pittoreschi? Più no che sì e ho perciò deciso di chiudere il blog. Ho sbagliato qualcosa. Mi sono allontanato da ciò che consideravo la mia via maestra. Sento oggi il bisogno di concentrarmi maggiormente su ciò che mi scorre davanti e che riesco a percepire non più come una volta e ancor meno a raccontarlo. Voglio tornare ad ascoltare le chiacchiere e le battute degli altri in giro più che i sottili ragionamenti, le «marchette» e i commenti di chi scrive nel web. Avere una mezz’idea di ciò che frulla in testa alle persone – a pochi –, di là delle maschere che s’indossano quando ci si trova alla tastiera. La zona sud d’Avezzano è da visitare con calma, prima che distruggano alcuni vecchi spazi comuni dove intrufolarsi ancora. Voglio anche avere più tempo per leggere altri libri – di carta.

Ringrazio per primi i miei follower e poi tutti gli altri, soprattutto quelli sparsi per il mondo, che mi hanno dato l’energia per tirare avanti negli ultimi (davvero lunghi) dieci anni. Beh, mi sono divertito abbastanza.

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