S’ignora il motivo della
scelta da parte dei primi abitatori: le zone lacustri sono tristemente famose
per la monotonia del clima. […] Grane e colori sembrano casuali; all’interno di
un quadrato potrebbe starci indifferentemente terra di diverso colore o sabbia
o prato all’inglese. […] Non sempre gli abitanti sanno identificare il
quartiere in cui abitano, per questo non esiste competizione tra i vari
quartieri. […] A prima vista dà l’idea di una città moderna, giovane; solo dopo
un po’ di tempo ci si accorge di trovarsi dentro una grossa fiera dell’edilizia
mediocre e a basso costo. […] Con il suo proliferare la città finisce per
invadere zone abitate da animali selvatici. Perciò succede che alcuni animali
domestici inselvatichiscono, mentre altri animali selvatici tendono a divenire
domestici. […] Passeggiare offre anche la possibilità di conoscere abitudini
locali come quella di percorrere brevissimi tratti in automobile, fermarsi in
doppia fila – senza spegnere il motore –, fare rapidi acquisti in un esercizio
commerciale, risalire a bordo, ripartire e ripetere lo stesso rituale
all’isolato successivo. (Algoritmi
dell’oblio, 2000)
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