Nel
lungo post a puntate che sto preparando per le prossime Amministrative, lascio
spazio agli «attaccanti» per cui tratto separatamente – per questioni di spazio
– l’azione dei «difensori». Lo scorso 7 marzo ho ospitato sul blog – da cui il
titolo del post – una lettera di Renato Simone risalente al 24 febbraio e indirizzata al sindaco
d’Avezzano. Essa si riferiva a un avvenimento precedente, come ho segnalato: «Prati, commons.
Giornate internazionali di studi sul paesaggio, Treviso 16-17 febbraio – Fondazione Benetton».
Alcune ore dopo è stato pubblicato da alcune testate locali (online), un comunicato di Crescenzo
Presutti che si associava al contenuto di tale lettera e attaccava l’attuale
Amministrazione comunale – siamo a ridosso delle elezioni e lui si candiderà
con la lista di De Angelis. (Al suo posto avrei rimandato alla presentazione
del programma, ma io sono io e Presutti è Presutti).
Alcune testate (IlFaro24,
MarsicaNews, TerreMarsicane) hanno pubblicato oggi (10 marzo) una replica di Gabriele Grande (Abruzzo Civico); eccone
un pezzo: «Siamo come ovvio d’accordo sul valore dei cosiddetti ‘prati
collettivi’, come anche sull’importanza fondamentale degli spazi verdi, che in
città non mancano, dalla magnifica Riserva, resa fruibile e accogliente da
questa Amministrazione, a piazza Torlonia, luogo dove il verde abbonda, così
come le panchine, spazio giochi e persino un chiosco per un caffè o un aperitivo,
anche questo volendo, rigorosamente green, per non parlare della pineta». La
mia domanda è: a chi vuol parlare? Certo non al sottoscritto o a chi gira la
città a piedi e perciò conosce la città più dettagliatamente di lui. Giova
ricordare che la pineta, se io non ricordo male, è stata ripulita l’ultima volta
intorno al Natale 2015 non dal Comune bensì da CasaPound Italia – i «nazisti
dell’Illinois», come li chiamo io: è bene riconoscergli questo merito.
Hanno perciò discusso in diversi dell’argomento di quella due-giorni
trevigiana pur avendone una (più che) vaghissima idea. Io consiglio di fare una
capatina sul sito di detta fondazione (Fbrs.it) per avere se non altro un’idea
di com’è dignitoso, opportuno organizzare
i convegni: senza la sfilata sul tavolo della presidenza di sindaci,
assessori, consiglieri (comunali, provinciali, regionali), le più svariate
autorità e il codazzo dei «portaborse» cui si assiste tradizionalmente dalle
nostre parti.
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