sabato 22 settembre 2012

KsLT 9

Un dettaglio. Giusto per capire come funziona (male) questo angolo di mondo.
C’è stato un torrente di nomi per la composizione della futura Giunta comunale, dopo le elezioni. I nomi ufficiali erano talmente tanti, da farci uscire almeno tre giunte – senza contare i semplici contattati.
Il sindaco-tecnico in «Il Centro» del 28 maggio: «Quanto alla cultura sceglierò una persona al di sopra delle parti». Le parti, quali sono? I partiti politici, gli spettatori, i produttori, le associazioni culturali, la bigliettaia?
Il pezzo prosegue: «Operazione non facile se è vero che gli esperti di cultura sono bene o male inseriti in associazioni oppure fondazioni di settore». Stanno proprio così le cose o è un’immagine come tante? E’
l’immagine che dà un giornalista o un politico – non un «tecnico» –, della nostra congiuntura. Il panorama culturale eccede l’establishment, in generale.
L’attuale situazione è figlia più o meno legittima del nicolinismo degli anni Settanta. Renato Nicolini (1942) non era né «al di sopra delle parti» – era comunista –, né un «tecnico» – faceva l’architetto; egli era un militante con solide letture alle spalle e qualche idea chiara. L’errore d’oggi consiste nell’assegnare un incarico a qualcuno che conosce minuziosamente il proprio orticello ma che ha un orizzonte particolarmente basso. (Ammesso che la faccenda, vada a finire così. E’ anche bene ricordare che tali assessori-tecnici, resteranno in carica solo alcuni mesi). M’aspetto qualcosa di meglio rispetto all’oggi? No.
Sta per uscire Il suono del mio passo: io lo segnalo giusto perché è la mia ventesima pubblicazione. E’ una novità editoriale perché è un testo di uno che va a piedi sul camminare. Non lo filerà nessuno, in quanto tale.

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