Prima di tornare da queste
parti, mi ero cimentato in letture complicate come La nuova alleanza, Gödel,
Escher, Bach, Contro il metodo, Il Tao della Fisica, Il caso e la necessità e le raccolte di
S.J. Gould: mi sentivo perciò come un pesce fuor d’acqua, una volta ad
Avezzano. Con chi parlare di certe mie acquisizioni intellettuali, soprattutto:
da chi farmi chiarire i miei numerosi dubbi? Era questione di diverse lunghezze
d’onda.
Ignoro perciò la produzione
delle persone indicate nell’articolo linkato,
quasi per intero come quella di gente con cui avrei potuto familiarizzare più
facilmente (pittori, teatranti, filmaker).
Apprezzavo più una persona come Cesare Letta o altri compaesani che tuttora insegnano
all’università: preferisco gente che passa 35-40 anni a studiare, ricercare e
insegnare – bene o male non importa – la stessa materia, lo stesso argomento.
Tempo addietro: «A soli… 54
anni sono stato invitato, nella mia città, alla prima mostra collettiva degna di
nota […] Ci vorrà del tempo, prima d’essere riconosciuto dai concittadini e dai
marsicani anche per le mie pubblicazioni».
Non ci s’incontrava nemmeno
per questioni locali e che riguardavano l’engagement,
in qualche modo. Era perciò facile manifestare contro l’imperialismo americano
e le tonnellate di bombe sganciate in Vietnam – a decine di migliaia di
chilometri da noi –, ma non una parola (una) contro l’Amministrazione comunale che
manteneva il marciapiede sotto casa dissestato per anni. (Il sindaco avrebbe
depennato dai partecipanti alla mostra collettiva o non avrebbe concesso
quattrini per la pubblicazione in corso, altrimenti). Nel caso di questioni più
rilevanti per la collettività come, per esempio, la ristrutturazione o la
vendita di un edificio importante o al tempo del taglio dei nostri marciapiedi
(1996), gli «intellettuali» si barricavano dentro il fortilizio delle proprie
(millantate) competenze oppure si schieravano con l’Amministrazione comunale. (Dimostrando
di conoscere poco o per niente la storia recente della cittadina che li aveva
portati alla ribalta). (3/4)
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