lunedì 20 ottobre 2014

Lestrigoni


Da settimane una testata online ha lanciato una campagna contro i dossi (attraversamenti pedonali rialzati). Ho notato che tale tema interessa anche la politica locale: ne ho parlato nel post precedente. Il documento cui si riferisce il pezzo di MarsicaLive si trova qua:
Scrivo qualche altra considerazione a mente fredda.
Pervenendo a conoscenza di un’illegalità o un crimine, mi reco da un magistrato e non lo scrivo su questo blog o al lontano parente Oltreoceano per dimostrare quanto sono divenuti cattivi gli italiani. Domanda: perché non è successo?
Mi è sembrato che nel comunicato ci si riferisca alla Legge più che alle comuni leggi (nazionali, regionali, locali), ai regolamenti e alle scelte particolari dettate dal buonsenso e dalla consuetudine. (Una Legge intoccabile sebbene cervellotica, a tratti).
Che cosa è stato proposto per «conciliare le esigenze di sicurezza dei cittadini con [la] Cultura della Legalità»? Niente, di fatto. Ci voleva tanto a dare uno sguardo al web e citare la prima o la seconda soluzione che capitava sotto gli occhi?
La mancanza di proposte è legata soprattutto all’ignoranza della situazione che si descrive. Perché sono stati costruiti gli attraversamenti pedonali rialzati? Io ne ho una mezza idea al contrario di chi vuol farli rimuovere: «supponiamo» chi?
È tutto da dimostrare che i «dossi»: «sono un vero pericolo sia per il transito dei veicoli di soccorso (Ambulanze e mezzi dei Vigili del Fuoco) che per l’integrità dei veicoli privati».
Io consiglio – per l’ennesima volta – di consultare il nostro Piano traffico (2003), prima d’imbarcarsi in avventure del genere. Anche al comunicato Cmsm. (Non guasta nemmeno un’occhiata al Vecchio Testamento: se TU affronti un dosso alla giusta velocità, eviti di strusciare il fondo della tua automobile e preservi l’«integrità» del veicolo. Tuo).

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