Da settimane una testata online ha lanciato una campagna contro i
dossi (attraversamenti pedonali rialzati). Ho notato che tale tema interessa
anche la politica locale: ne ho parlato nel post precedente. Il documento cui
si riferisce il pezzo di MarsicaLive
si trova qua:
Scrivo qualche altra
considerazione a mente fredda.
Pervenendo a conoscenza di
un’illegalità o un crimine, mi reco da un magistrato e non lo scrivo su questo
blog o al lontano parente Oltreoceano per dimostrare quanto sono divenuti
cattivi gli italiani. Domanda: perché non è successo?
Mi è sembrato che nel
comunicato ci si riferisca alla Legge più che alle comuni leggi (nazionali, regionali,
locali), ai regolamenti e alle scelte particolari dettate dal buonsenso e dalla
consuetudine. (Una Legge intoccabile sebbene cervellotica, a tratti).
Che cosa è stato proposto
per «conciliare le esigenze di sicurezza dei cittadini con [la] Cultura della
Legalità»? Niente, di fatto. Ci
voleva tanto a dare uno sguardo al web e citare la prima o la seconda soluzione
che capitava sotto gli occhi?
La mancanza di proposte è
legata soprattutto all’ignoranza della situazione che si descrive. Perché sono stati
costruiti gli attraversamenti pedonali rialzati? Io ne ho una mezza idea al
contrario di chi vuol farli rimuovere: «supponiamo» chi?
È tutto da dimostrare che i
«dossi»: «sono un vero pericolo sia per il transito dei veicoli di soccorso
(Ambulanze e mezzi dei Vigili del Fuoco) che per l’integrità dei veicoli
privati».
Io consiglio – per
l’ennesima volta – di consultare il nostro Piano traffico (2003), prima
d’imbarcarsi in avventure del genere. Anche al comunicato Cmsm. (Non guasta
nemmeno un’occhiata al Vecchio Testamento:
se TU affronti un dosso alla giusta
velocità, eviti di strusciare il fondo della tua automobile e preservi l’«integrità»
del veicolo. Tuo).
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