domenica 19 ottobre 2014

That, Not That


Volendo scrivere qualcosa sui nostri dissuasori-passaggi pedonali (ho difficoltà a chiamarli in qualche modo), riprendo il concetto di promiscuità espresso in:
Ne scrivo in margine a una polemica comparsa sul Centro (cartaceo) di oggi. Lo trovate anche qua:
Il problema vero è la gestione del traffico ad Avezzano: non ci sarebbe bisogno di dissuasori, piste ciclabili o altro, funzionando essa alla perfezione. (Funzionando la città in un modo più razionale).
Da noi si registrano incidenti automobilista-pedone, dove sono prevedibili – perché possibili – (strade di scorrimento) e dove meno te li aspetti (Quadrilatero): perché? Succede questo perché via C. Corradini (o via G. Mazzini) funziona come via XX Settembre-SS 5 – (o via Roma-SS 5). Una strada interna come via Corradini non presenta interruzioni di sorta (stop, isola pedonale, altro) per cui gli automobilisti tendono a percorrerla al massimo della velocità consentita (50 km/h); danno loro fastidio i passaggi pedonali che incontrano durante il tragitto. (Ignoro le lamentele di chi, pur non avendo le capacità, guida i mezzi di soccorso).
Guardiamo le cose da un altro punto di vista. Ho percorso un paio di mesi fa circa dieci metri contromano (a piedi) della ciclabile Nord – la parte «aggiunta» lungo via E. Tarantelli: la più pericolosa per i pedoni. Sono stato rimbrottato pesantemente da un cicloamatore di passaggio che la reclamava tutta per sé. (Una ciclista si sarebbe almeno calata nei miei panni).

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