giovedì 9 ottobre 2014

M.S. 1


Non rientrava nei piani di CAS, piazza G. Matteotti. Perché? Ho smesso di pensare a quello spazio negli anni Novanta, al tempo della trasformazione che l’ha reso com’è oggi. (Ricordo come fosse ieri, gli alberi cavati e la rabbia nel vederli ribaltati, per terra: è una questione anche sentimentale).
C’entrano anche alcune sue caratteristiche che la rendono – almeno ai miei occhi –, simile a piazza del Risorgimento. Proponevo – tra il serio e il faceto – di aggiungere un piano ad alcuni edifici intorno alla «piazza» per far meglio leggere quello spazio e mi è capitato di scrivere recentemente che: «Ho spesso la sensazione che la Cattedrale non ce la faccia a reggere tutto l’insieme».
Piazza Matteotti è lo spazio di fronte alla stazione ferroviaria e tale insieme certo non riesce a tenere il ruolo di secondo punto della direttrice che ha generato la città ricostruita e meno che mai a imprimere una polarità. La crisi di quel posto e il suo cosiddetto degrado parte perciò da un modello di funzionamento imposto alla città nell’ultimo mezzo secolo, più che dall’enorme crescita del traffico motorizzato negli anni Ottanta. Tale modello prevede tuttora piazza del Risorgimento come unico centro di una città che cresce di quattrocento unità l’anno. La crisi della zona della Stazione ha perciò un’origine nelle scelte amministrative. (1/2)

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