martedì 31 marzo 2015

Il potenziale della situazione


Non mi sono spiegato bene ieri, probabilmente.
È partito tutto da alcuni pezzi apparsi sulle testate locali circa lo stato della vertenza PowerCrop. C’è poco da cantar vittoria nella situazione attuale, secondo me. (È un punto prezioso da parte di chi si oppone, questo sì).
La mia domanda è così riassumibile: è stato fatto il massimo – di là della sua qualità – che ci si poteva concedere? («disporsi a vincere»).
Nell’immediato: A) Possiamo noi, rafforzare, far contare maggiormente il nostro dissenso contro tale impianto? (Un no dell’associazione X, del sindacato Y o del partito Z conta secondo l’ambiente in cui è proferito. Un conto è un no davanti a un giornalista locale, un altro è in un’assemblea nazionale mentre un altro ancora, è in un ufficio davanti a un funzionario statale). B) Possiamo far pesare maggiormente l’armamentario a nostra disposizione e che abbiamo rovesciato finora? (Possiamo rafforzare i vincoli esistenti sul nostro territorio, far pesare maggiormente l’assetto territoriale e ciò che un tempo si chiamava la «vocazione»?).

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