giovedì 12 marzo 2015

McDo sotto casa


Due parole sulla vicenda dell’insediamento Mc Donald’s.
Un privato chiede a un’amministrazione comunale di aprire un esercizio in un posto e questa gli propone di accomodarsi in un altro. (L’amministrazione può rispondere sì o no).
Il privato non accetta la proposta. Qualcuno ci rimane male. Che cosa è successo?
C’entra la narrazione sulla città che i commercianti locali hanno diffuso per decenni e che obnubila molt(issim)e menti.
Un colosso della ristorazione vuole rifugiarsi in periferia, lungo una strada statale e rifiuta addirittura l’offerta di andare nel centro, in uno stabile esistente? Siamo impazziti?
Non ci si rende conto che Mc Donald’s development Italy in tal modo, sta pensando al suo tornaconto e ai suoi affari. (Lo sta facendo meglio di chi da noi dagli anni Ottanta ha invece perso l’orientamento sull’evoluzione del comparto del commercio e scarica le proprie incapacità sugli altri cittadini).
Non si capisce soprattutto, com’è cambiata Avezzano negli ultimi trent’anni.
Non ritrovo purtroppo dei commenti usciti all’inizio di tale vicenda, che paventavano con l’arrivo di Mc Donald’s la chiusura delle locali pizzerie, altrimenti li avrei ripubblicati. Non so se definirli più settecenteschi o avezzanesi. (Non era stata ancora inventata la libera concorrenza, nel Settecento).

Nessun commento:

Posta un commento