Non appena rientrato dal
mio breve soggiorno nell’Hotel Ss. Filippo e Nicola ho letto questa:
Mi è stato in seguito
segnalato che lo stesso «pezzo» era apparso nella pagina Fb di Regione Abruzzo.
«Che ne pensi?».
(Cominciamo). Rendere la
Riserva del Salviano, «centrale nel panorama regionale per la sua straordinaria
ricchezza di patrimonio floro-forestale». Questa è la classica idea che i
politici hanno dei naturalisti: dei tonti. Un naturalista italiano ben conosce
ciò che può suscitare la sua attenzione nella Penisola e non ha certo bisogno
di perimetrazioni, dépliant e cartelli.
«L’assessore [D]i Matteo
[…] ha sottolineato come il parco naturale si ponga al centro della vita
sportiva dei cittadini marsicani come una palestra a cielo aperto». Chi glielo ha detto all’assessore che
le cose stanno così? (I «cittadini marsicani» assommano a 130mila, non
ricordando male).
(Dulcis in fundo). Questa è imperdibile, perché dà un’immagine
esauriente di come gli amministratori, essi considerano questa fumosa «natura»:
«è stata annunciata la nascita [sic]
di un parco naturalistico per la protezione del daino in collaborazione con la
fondazione Carispaq». Mi chiedo: e i
daini, chi ce li porta? A questo punto perché non i rinoceronti, i facoceri
o i licaoni? Perché non metterci dei bei camosci di plastica o di gesso? (Riprenderebbe
l’idea del luna park applicata al centro e s’intonerebbe all’idea di parco che
già protegge le antenne radio-televisive).
Peppe, sono Enrico.
RispondiEliminaFelice di ritrovarti al tavolo di lavoro sul tuo blog.
Scusami se non ti ho cercato ma la scorsa settimana sono stato fuori per il progetto Erasmus dell'ITIs Maiorana - ti racconterò
A presto