domenica 10 maggio 2015

on demand


Non appena rientrato dal mio breve soggiorno nell’Hotel Ss. Filippo e Nicola ho letto questa:
Mi è stato in seguito segnalato che lo stesso «pezzo» era apparso nella pagina Fb di Regione Abruzzo. «Che ne pensi?».
(Cominciamo). Rendere la Riserva del Salviano, «centrale nel panorama regionale per la sua straordinaria ricchezza di patrimonio floro-forestale». Questa è la classica idea che i politici hanno dei naturalisti: dei tonti. Un naturalista italiano ben conosce ciò che può suscitare la sua attenzione nella Penisola e non ha certo bisogno di perimetrazioni, dépliant e cartelli.
«L’assessore [D]i Matteo […] ha sottolineato come il parco naturale si ponga al centro della vita sportiva dei cittadini marsicani come una palestra a cielo aperto». Chi glielo ha detto all’assessore che le cose stanno così? (I «cittadini marsicani» assommano a 130mila, non ricordando male).
(Dulcis in fundo). Questa è imperdibile, perché dà un’immagine esauriente di come gli amministratori, essi considerano questa fumosa «natura»: «è stata annunciata la nascita [sic] di un parco naturalistico per la protezione del daino in collaborazione con la fondazione Carispaq». Mi chiedo: e i daini, chi ce li porta? A questo punto perché non i rinoceronti, i facoceri o i licaoni? Perché non metterci dei bei camosci di plastica o di gesso? (Riprenderebbe l’idea del luna park applicata al centro e s’intonerebbe all’idea di parco che già protegge le antenne radio-televisive).

1 commento:

  1. Peppe, sono Enrico.
    Felice di ritrovarti al tavolo di lavoro sul tuo blog.
    Scusami se non ti ho cercato ma la scorsa settimana sono stato fuori per il progetto Erasmus dell'ITIs Maiorana - ti racconterò
    A presto

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