La politica d’estate va in
ferie e i redattori non sanno che cosa scrivere sulle testate e allora si
ricorre all’uomo della strada, anche se nel nostro caso si tratta d’ignoti pur
non dichiarando niente di compromettente. (È in realtà la riproposizione del
solito disco rotto da almeno quarant’anni). «“Quelli che fanno gli
ambientalisti, visto che abbiamo il paradiso terrestre venissero ad abitare qua
tutto l’anno, pagassero le tasse qua e mandassero i figli a scuola da noi”». Io
avrei risparmiato di pubblicare queste due, che purtroppo danno la cifra del
contestatore-tipo: «“lo sviluppo del turismo che ci hanno promesso dove sta?”
[…] “Chi sta in città inquina con gli scarichi nocivi e noi dobbiamo provvedere
a pagare il prezzo di quell’inquinamento con i nostri alberi?”» – Rinuncereste ai vostri deodoranti per le
ascelle? Se volete le riserve naturali fatevele sul balcone!, cit.
Ciò che mi ha spinto a
riaprire il blog dopo sei mesi è stato invece un pezzo on-line di domenica 31, poi apparso il giorno seguente addirittura
sul cartaceo del Centro:
Si tratta dei residenti di
Villavallelonga: tutti? Quanti? Quali? Un nome per tutti? Non tutti di sicuro perché
qualche giorno prima, ancora da quel paesino di novecento anime e con altre
idee per la testa, sortiva questo comunicato, firmato:
Tali residenti – senza nome
né cognome –, la prendono anche loro contro gli ambientalisti: si tratta di una
vicenda che ha in realtà come protagonisti l’ente Pnalm e il comune di
Villavallelonga. (Ripeto: sappiamo tutto ciò unitamente al fatto che si
tratta di un brutto pasticcio dallo scorso gennaio. Allora, nessuno dei
soggetti che si è inalberato nel mese di luglio, proferì parola). Sorge a
questo punto la domanda che pongo in situazioni simili: perché mancare tanto
clamorosamente il bersaglio? (È un effetto collaterale dell’usata manfrina
estiva?).
Non si rinuncia nemmeno alla frusta rappresentazione
di una società separata nettamente in due universi paralleli, privi di un
canale di comunicazione; da una parte: gli «agiati palazzi cittadini» (Movimento
Cives) e le poltrone di «Pescara o Roma» (Rinuncereste
ai vostri deodoranti per le ascelle? Se volete le riserve naturali fatevele sul
balcone!, cit.), dall’altra quelli che «faticano più di altri ogni giorno» (ibidem).
(3/5)
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