domenica 6 novembre 2016

Campagna elettorale permanente

La campagna elettorale è cominciata con almeno un paio d’anni in anticipo, ad Avezzano. Navigando nel web, si notano da mesi ormai dei post innocui o strani ma che invece hanno a che fare con la strategia di chi sta manovrando per le Amministrative. Non m’interessano più di tanto le schermaglie tra politicanti però mi arrabbio, quando questioni che riguardano i cittadini sono trattate con superficialità e come corpi contundenti. (Sulla carta stampata è diverso).
Un pezzo così esordiva: «Vi ricordate il grande progetto per ridare lustro a piazza del mercato? E i fiumi di parole su quanto sarebbe diventata strategica questa piccola area per il commercio al minuto della mattina e le bancarelle di dolciumi il pomeriggio?». (Che fine ha fatto il mercato a chilometro zero? L’innovativo progetto che non è mai decollato, in «MarsicaLive» 5 novembre 2016).
Il progetto iniziale era in realtà ben più ambizioso, tant’è che spiegavo, a suo tempo: «perché è difficilmente raggiungibile l’obiettivo del sindaco Di Pangrazio, che propone il “ritorno al passato”?» – Il Martello del Fucino 15, 2013. In sintesi: l’ambiente di piazza del Mercato era cambiato negli ultimi cinquant’anni a tal punto, da considerarsi pressoché velleitario qualsiasi tentativo di rinverdire i fasti degli anni Cinquanta e Sessanta – del secolo scorso. La questione non è perciò il produttore a chilometro zero anziché lui con altri quindici colleghi in quel posto o la quadruplicazione degli ambulanti – che io non vedo nel passarci. Non ci voleva molto da parte della politica avezzanese – nonostante la sciatteria che la distingue – per capire che tale pensata si sarebbe ben presto arenata. (E inondato i media di comunicati, una volta compreso ciò; invece, muti come pesciolini rossi nell’acquario).

Si tocca invece con sprezzo del ridicolo il tasto delle promesse mancate, adesso.

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