mercoledì 9 novembre 2016

Ma anche

Parlando di manto stradale: le vie centrali d’Avezzano sono talvolta malridotte più delle periferiche perché devono sopportare un maggior volume di traffico veicolare.
Capito un paio di volte ogni giorno lungo via C. Corradini, nella parte trattata con una sorta di pavé e saltuariamente mi metto a osservare quel manto – una sessantina di metri. Mancano diversi tasselli – che spiccano in questi giorni di pioggia –, alcune chiazze più e meno ampie sono state rattoppate – negli anni – con dell’altro; vi sono gobbe e avvallamenti: non fa una bella figura quel tratto e mi sembra un vecchio tappetaccio consunto.
Si tratta in realtà di un tipo di pavimentazione ideale per un’isola pedonale, come d’altra parte il dehors. Non è pensato per farci scorrere flussi consistenti di mezzi pesanti, bensì per pedoni o biciclette, generalmente. (Gli amministratori del tempo si sono comportati come chi per tinteggiare una parete indossa uno smoking: tanto c’è la lavanderia). C’è bisogno in tal caso di manutenzione continua, altrimenti si produce la situazione che abbiamo da ormai qualche anno. (Qualcuno osserverà che tale operazione ha un costo).
Fu pensato probabilmente per accontentare contemporaneamente chi voleva il salotto sull’autostrada al centro città e chi l’isola pedonale – il tratto in questione è stato portato all’altezza del marciapiede. L’intervento avrà probabilmente zittito tutti nei primi anni perché in fondo è semplice accordare gli umani. (Non si può comunicare invece e serve a nulla fare la faccia imbronciata con i materiali da costruzione o con le ruote delle automobili).

Dice molto del carattere dei residenti, tale tratto di strada.

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