Parlando di manto stradale:
le vie centrali d’Avezzano sono talvolta malridotte più delle periferiche
perché devono sopportare un maggior volume di traffico veicolare.
Capito un paio di volte ogni
giorno lungo via C. Corradini, nella parte trattata con una sorta di pavé e saltuariamente mi metto a
osservare quel manto – una sessantina di metri. Mancano diversi tasselli – che spiccano
in questi giorni di pioggia –, alcune chiazze più e meno ampie sono state
rattoppate – negli anni – con dell’altro; vi sono gobbe e avvallamenti: non fa
una bella figura quel tratto e mi sembra un vecchio tappetaccio consunto.
Si tratta in realtà di un
tipo di pavimentazione ideale per un’isola pedonale, come d’altra parte il dehors. Non è pensato per farci scorrere
flussi consistenti di mezzi pesanti, bensì per pedoni o biciclette,
generalmente. (Gli amministratori del tempo si sono comportati come chi per
tinteggiare una parete indossa uno smoking: tanto c’è la lavanderia). C’è
bisogno in tal caso di manutenzione continua, altrimenti si produce la
situazione che abbiamo da ormai qualche anno. (Qualcuno osserverà che tale
operazione ha un costo).
Fu pensato probabilmente
per accontentare contemporaneamente chi voleva il salotto sull’autostrada al
centro città e chi l’isola pedonale – il tratto in questione è stato portato all’altezza
del marciapiede. L’intervento avrà probabilmente zittito tutti nei primi anni
perché in fondo è semplice accordare gli umani. (Non si può comunicare invece e
serve a nulla fare la faccia imbronciata con i materiali da costruzione o con
le ruote delle automobili).
Dice molto del carattere
dei residenti, tale tratto di strada.
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