I recenti terremoti hanno
colpito una parte d’Italia che mi è cara e mi ha tolto – ormai da giorni – la
voglia di scrivere.
È uscito recentemente un
pezzo – diciamo di cronaca: M. Tirabassi, La
polizia locale allontana le Vincenziane dal cimitero. La volontaria: «Ci hanno
trattato come le accattone», in «TerreMarsicane» 1 novembre 2016. Mi è
stato chiesto: che ne pensi, perché non scrivi?
Pensare di che cosa? Della vicenda
in sé, del lungo articolo in questione, dei suoi numerosi commenti? Non è semplice
raccapezzarmi in una situazione in cui un frammento rimanda a un altro e questo
a sua volta ne tira in ballo un altro ancora, eccetera. C’è il rischio concreto
di perdermi in un gioco più grande di me e devo perciò muovermi con
circospezione. (Si capirà alla fine).
Da dove parto io? Chi come
il sottoscritto ha alle spalle una cultura di tipo scientifico, reclama documenti,
pezzi di carta per trattare di qualcosa, mentre chi possiede una cultura
umanistica sono portati a preferire i testimoni in carne e ossa – ne abbiamo
uno solo, nel nostro caso: non è stato riportato l’altro punto di vista. (Pezzo
di carta. Io intendo una multa, una denuncia o altro da parte della Polizia
locale nei confronti di chi ha violato una legge, un regolamento, o un ricorso
alla magistratura da parte di chi si è offesa, nel sentirsi apostrofare: «Qui
non potete stare. Signora ce l’ha il permesso per sostare qui? No? Allora
dovete andarvene» o dell’altro che io ignoro).
È veramente una notizia? Rispondo
raccontando una situazione simile, che molti avranno certamente vissuto. Mi
capita di assistere alla seguente scenetta, tre-quattro volte l’anno: qualcuno
sta parcheggiando in un tratto in cui vige il divieto di sosta. Un vigile di
passaggio gli fa cenno con il braccio che lì non si può stare. Il guidatore
ribatte dal finestrino con l’usato: «Cinque minuti!…». Il vigile ripete con
fermezza che non si può parcheggiare, né fermarsi; l’autista sbuffa e riparte.
Ebbene, non ho mai letto di cose del genere, nemmeno sui siti più popolari e pur
essendo un blogger, non mi è mai saltato in testa di proporre simili quadretti.
Io sbaglierò, ma vedo giusto
una corposa cornice interpretativa intorno a poco più del niente.
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