sabato 5 novembre 2016

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I recenti terremoti hanno colpito una parte d’Italia che mi è cara e mi ha tolto – ormai da giorni – la voglia di scrivere.
È uscito recentemente un pezzo – diciamo di cronaca: M. Tirabassi, La polizia locale allontana le Vincenziane dal cimitero. La volontaria: «Ci hanno trattato come le accattone», in «TerreMarsicane» 1 novembre 2016. Mi è stato chiesto: che ne pensi, perché non scrivi?
Pensare di che cosa? Della vicenda in sé, del lungo articolo in questione, dei suoi numerosi commenti? Non è semplice raccapezzarmi in una situazione in cui un frammento rimanda a un altro e questo a sua volta ne tira in ballo un altro ancora, eccetera. C’è il rischio concreto di perdermi in un gioco più grande di me e devo perciò muovermi con circospezione. (Si capirà alla fine).
Da dove parto io? Chi come il sottoscritto ha alle spalle una cultura di tipo scientifico, reclama documenti, pezzi di carta per trattare di qualcosa, mentre chi possiede una cultura umanistica sono portati a preferire i testimoni in carne e ossa – ne abbiamo uno solo, nel nostro caso: non è stato riportato l’altro punto di vista. (Pezzo di carta. Io intendo una multa, una denuncia o altro da parte della Polizia locale nei confronti di chi ha violato una legge, un regolamento, o un ricorso alla magistratura da parte di chi si è offesa, nel sentirsi apostrofare: «Qui non potete stare. Signora ce l’ha il permesso per sostare qui? No? Allora dovete andarvene» o dell’altro che io ignoro).
È veramente una notizia? Rispondo raccontando una situazione simile, che molti avranno certamente vissuto. Mi capita di assistere alla seguente scenetta, tre-quattro volte l’anno: qualcuno sta parcheggiando in un tratto in cui vige il divieto di sosta. Un vigile di passaggio gli fa cenno con il braccio che lì non si può stare. Il guidatore ribatte dal finestrino con l’usato: «Cinque minuti!…». Il vigile ripete con fermezza che non si può parcheggiare, né fermarsi; l’autista sbuffa e riparte. Ebbene, non ho mai letto di cose del genere, nemmeno sui siti più popolari e pur essendo un blogger, non mi è mai saltato in testa di proporre simili quadretti.

Io sbaglierò, ma vedo giusto una corposa cornice interpretativa intorno a poco più del niente.

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