mercoledì 24 ottobre 2012

KsLT 22

L’avvicinarsi della raccolta differenziata al centro, mi ha spinto a sbarazzarmi di tanta carta che avevo ammucchiato negli anni.
Ho eliminato una decina di numeri di La rivista del Club alpino italiano, della seconda (scialba) serie di ScienzaEsperienza e di Alfabeta2. (Via anche dei rimasugli dei Quaderni di MicroMega, Diario, Strategia e Linea d’ombra – ho salvato giusto un saggio di George Steiner).
Ho buttato qualche migliaio di fogli (bozze di stampa), che io mi ero promesso di riutilizzare come carta da schizzi e ridotto in striscioline alcune pellicole per la stampa. (Alcuni studi forniscono direttamente le lastre per la stampa, ai nostri giorni).
Mi sono liberato di migliaia d’immagini da impiegare come atlante (ogni illustratore dell’epoca pre-Internet ne possedeva uno, voluminoso), sia come materiale per i miei collage.
Ho fatto fuori anche i quaderni delle medie: a quei tempi si studiava geografia e seriamente. Andavo bene in latino e in disegno... erano i segni premonitori della vita che avrei fatto. Ho notato che sul quaderno di Storia avevo incollato diversi disegni di Sergio Toppi (1932). Ho trovato numerose testimonianze dell’entusiasmo (molto) precedente lo sbarco sulla Luna ...della mia avversione a Celentano – i Beatles erano spuntati da otto anni!
Durante tale opera di revisione – anche mentale – ho ripescato un vecchio libro: Stato di eccezione (Agamben, 2003). E’ l’ultimo di una serie di scritti sull’argomento dallo stesso autore: il primo è Homo
sacer (1995). Nelle settimane passate ho polemizzato in privato sulla «nuova» isola pedonale della nuova Amministrazione. Nella nuova forma è cresciuta la durata ed è diminuito il numero dei giorni in cui è in vigore: essa è revocabile per maltempo e nel caso qualcuno lo richiede (manifestazione, festa, saldi, periodo natalizio, ecc.).
Il mio pensiero è rimasto identico: preferisco una chiusura anche breve del traffico motorizzato, anziché una prolungata e revocabile per i motivi più disparati – ad insindacabile giudizio dell’amministrazione comunale. (Tutto ciò, ha il sapore inconfondibile della concessione).

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