Negli ultimi giorni
qualcuno s’è soffermato sull’enfasi nella presentazione del doppio senso lungo
via XX Settembre e via Montello. È sembrata un’esagerazione scrivere di «rivoluzione
del traffico» stavolta. Era invece il caso d’impiegare lo scomodo termine «rivoluzione»,
perché di questo s’è trattato. (Qualcuno ci ha provato).
Abbiamo rivoluzionato l’ingegneria del traffico, ad
Avezzano.
Si aveva un tracciato in cui
i mezzi motorizzati potevano raggiungere la massima velocità consentita;
qualche pedone si lamentava perché vedeva le auto sfrecciare pericolosamente.
È stata aggiunta una
rotonda che rassicura gli automobilisti che impegnano piazza Orlandini e nello
stesso tempo, essa rallenta il flusso veicolare. (Si conoscono entrambe i fenomeni
da anni, ad Avezzano).
(Messieurs et mesdames… la révolution!). Qualcuno ha avvertito la
necessità di «fluidificare» il traffico che, tradotto in italiano significa far
aumentare la velocità dei mezzi motorizzati. (In Italia non si possono superare
i 50 km/h, in città). Che faccio, allargo la carreggiata e aggiungo un’altra
corsia alle due a senso unico? No, elimino il senso unico e torno al doppio
senso di circolazione.
In giro si pensa che tale
misura fluidificherà il traffico e non solo: aiuterà perfino i commercianti nei
loro affari…
Tutto avvenendo come
previsto dalla nostra amministrazione comunale, bisognerà consigliare la FIA:
vuoi mettere due Gran premi di Formula
1 corsi – a quattrocento orari – nello stesso circuito (alla stessa ora)? (Anche
l’Accademia di Svezia: un Nobel per l’Economia a san Bartolomeo non lo toglie
nessuno. Altro che orchidea al sindaco).
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