lunedì 28 aprile 2014

Una chiosa


Tanto per cominciare:
Proseguo la riflessione iniziata con questo post:
Insegna (poco o tanto) sempre – a chi organizza, a chi partecipa, a chi sta intorno – una manifestazione, una vertenza o altro. Ho evitato di scrivere sul movimento citato dal pezzo iniziale perché la sua azione è lodevole in ogni modo: un depuratore in funzione è meglio di uno fermo, o di uno che non c’è.
Non ho però appreso nulla più di quanto non sapessi da tanti incontri, manifestazioni eccetera. Ho l’impressione che non abbia aperto gli occhi alle persone tanto agitarsi – anche tanto mostrarsi.
Penso che il primo passo da compiere sia di tipo lessicale.
È preferibile non separare le acque che vediamo (superficiali) da quelle nascoste alla nostra vista (sotterranee), ma che sono altrettanto importanti. È anche bene non nicchiare sulla qualità delle acque lontane dagli occhi: esse conservano inquinamenti pericolosi e poco gestibili.
Cominciamo a parlare di acque, da oggi in poi.

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